mercoledì 25 febbraio 2015

casi citologici giorno 25 febbraio 2015

Amici citonauti, 
accedete ai casi di oggi solo se avete voglia di soffrire; io non ci ho capito quasi niente e mai come stavolta chiedo il suffragio di chi ci vorrà andare a fondo!!


Caso 1:  gatto, razza Europeo, sesso FO, età 4 anni. Questo gatto presenta proteinuria allucinante (dati a disposizione, PU/CU: 9.1) e sintomatologia neurologica (crisi convulsive), tra l’altro condivise con la sorella. Si esegue FNA della milza per aumento irregolare dell’ecogenicità.

Esfoliazione, su fondo ematico, di elementi linfoidi polimorfi, dominati da linfociti maturi od in maturazione, blasti di medie-grandi dimensioni e plasmacellule disperse, che si aggregano nel contesto di coaguli lineari di materiale fibrinoso o che risultano immersi nel contesto di materiale denso eosinofilo in zolle irregolari. In associazione si rileva la presenza di cellule ematopoietiche sporadiche.
Il quadro individua i caratteri relativi ad un'iperplasia reattiva della componente linfoide ed alla presumibile deposizione di materiale che altro non può essere che amiloide. il campionamento di tessuto epatico ha individuato la deposizione di scarsissimo materiale analogo, positivo alla colorazione con Rosso Congo.

Allora mettiamola così: non ci ho capito una cippa di niente e anche se la deposizione di amiloide spiega in parte la proteinuria (danno renale glomerulare, tubulare, interstiziale?) e la sintomatologia neurologica (amiloidosi del tessuto nervoso?), in realtà non so spiegarmi da dove viene (familiare, infiammatoria, altro?). Il dosaggio dell’amiloide sierica ha dato come risultato 1µg/ml (I.R.: 0.1-0.5), cioè lievemente aumentato. Come se ciò non bastasse l’elettroforesi mi lascia sgomento: picco biclonale in alfa-2! Alcuni articoli consultati (Lauer D, Reichenbach A, Birkenmeier G. Alpha 2-macroglobulin-mediated degradation of amyloid beta 1--42: a mechanism to enhance amyloid beta catabolism. Exp Neurol. 2001 Feb;167(2):385-92, cercate anche gli articoli correlati) dicono che l’alfa-2 macroglobulina potrebbe contribuire alla degradazione dell’amiloide, ma se qualcuno ha spiegazioni più logiche è benvenuto.
Per quanto riguarda le evidenze, abbiamo un gatto neurologico e proteinurico, con amiloidosi splenica ed epatica ed un picco alieno in alfa-2... a voi la soluzione!!







Caso 2: cane razza meticcio, sesso FO, età 10 anni. Disfagia. Neoformazione esofagea terzo distale peduncolata friabile dall'aspetto cerebroide. preleivo eseguito con biopsia su pinza endoscopica e squash-prep.

Esfoliano, su fondo lievemente detritico, numerosi elementi a citoplasma colonnare o cuboidale, variabilmente basofilo, contenente frequenti microglobuli acromatici di aspetto secretorio, recante nucleo rotondo od ovoide, variabilmente dismetrico, a cromatina irregolare. Gli elementi descritti sono organizzati in lembi coesi, bi-tridimensionali, nel cui contesto manifestano frequente disposizione periferica in palizzate regolari. In associazione si osservano alcune cellule a citoplasma irregolarmente rotondeggiante, contenente microglobuli acromatici e nucleo rotondeggiante dismetrico, a cromatina irregolare, nucleolato, organizzati singolarmente od in piccoli aggregati discoesi.

Il quadro individua la commistione tra epitelio iperplastico e cellule con aspetti di atipia; gli aspetti relativi alla metaplasia ghiandolare sono riferibili ad una condizione definita “esofago di Barrett”, che potrebbe esprimere fenomeni di metaplasia conseguente a flogosi cronica; tuttavia la presenza di cellule atipiche mi fa sospettare la concomitanza con un tumore epiteliale esofageo ghiandolare, che potrebbe derivare da strutture ghiandolari submucosali, da aree di epitelio gastrico eterotopico o da lembi di epitelio metaplastico, precedentemente sottoposti a fenomeni di reflusso, oppure da vestigia epiteliali fetali.


L’esame istologico conferma la presenza di una forma di iperplasia e metaplasia della mucosa esofagea, al di sotto della quale si verifica la proliferazione di una neoplasia epiteliale maligna di presumibile origine ghiandolare.




mercoledì 18 febbraio 2015

casi citologici giorno 18 febbraio 2015

La chiameremo “la giornata granulare” e leggendo capirete perché. Premetto che per entrambi i casi, a dispetto della sicumera che ostento nelle descrizioni, ho dubbi diagnostici concreti, per cui diventerà oltremodo preziosa la vostra opinione nei commenti di oggi.

Caso 1: gatto, razza Europeo, sesso F, età 11 anni. Macroematuria con pollachiuria; dimagrimento. Ispessimento della parete vescicale, di cui si esegue un prelievo tramite cateterismo cruento.

Do per scontato che il cateterismo cruento non è una pratica che permette di soddisfare bassi istinti sadici del veterinario, ma è un tipo di campionamento che si esegue tramite sfregamento della punta del catetere sulla superficie della mucosa lesionata. Con questa tecnica si ottiene un campione ematico, dove, accanto a piccoli lembi di epitelio transizionale, si osservano numerose cellule rotonde, di aspetto scarsamente conservato, disperse singolarmente, caratterizzate da citoplasma debolmente basofilo, contenente numerosi granuli globulari polari di aspetto eosinofilo e nucleo rotondeggiante a cromatina irregolare. Esse si disgregano frequentemente e si associano a cellule infiammatorie disperse.

Il reperto individua la localizzazione in sede epiteliale transizionale di un linfoma del tipo LGL. Ho già visto linfomi vescicali, nel gatto come nel cane, esfoliare cellule che finiscono nel sedimento urinario. Il collega mi ha informato che l’esame del sedimento ottenuto per cateterismo non ha dato nessun tipo di informazione morfologica e che conseguentemente ha optato per una tecnica più traumatica, con i risultati discussi. Benchè sia possibile un'insorgenza primaria vescicale di un linfoma, è più probabile che la lesione descritta sia parte di un coinvolgimento sistemico, che stia interessando più parenchimi, come frequentemente avviene con questo tipo neoplastico.




Caso 2: cane, razza meticcio, sesso F, età 5 anni. Dimagrimento ed abbattimento. Alterazioni del profilo renale; alterazioni ecografiche a carico del parenchima renale bilateralmente.


Esfoliano, su fondo ematico, elementi epiteliali di origine tubulare, a citoplasma poligonale o cuboidale debolmente basofilo, contenente nucleo rotondo a cromatina irregolare, organizzati in lembi coesi bi-tridimensionali. Gli elementi epiteliali sono circondati da numerose cellule a profilo rotondeggiante, citoplasma basofilo contenente microgranuli eosinofili e nucleo rotondo a cromatina irregolare, occasionalmente nucleolato. Gli elementi descritti si disperdono singolarmente o risultano imbrigliati nel contesto di aggregati di materiale fibrinoso, in associazione a macrofagi e rari granulociti neutrofili segmentati.


Il quadro secondo me individua il coinvolgimento renale in una neoplasia rotondocellulare di presumibile origine mastocitaria. Consiglierei e riterrei necessaria la stadiazione clinica della condizione, allo scopo di stabilire il coinvolgimento di altri parenchimi splancnici, soprattutto quello splenico, epatico e linfonodale. Io credo che sia improbabile un mastocitoma renale (e francamente non so neanche se esita come forma primaria) e che il quadro osservato sia in realtà espressione di un disordine più ampio, generalizzato che, qualora confermato, potremmo definire “mastocitosi”.




mercoledì 11 febbraio 2015

casi citologici giorno 11 febbraio 2015

Caso 1: gatto, razza Siamese, sesso FO, età 8 anni; sindrome di horner dx, dolore auricolare dx e scolo nasale bilaterale. Evidenziata in tc neoformazione nel lume del condotto uditivo dx.

Esfoliazione, su fondo detritico ed ematico, di elementi a citoplasma rotondeggiante, basofilo, contenente microglobuli basofili polari e recanti nucleo irregolarmente rotondeggiante, indentato o frequentemente lobulato, a cromatina grossolana, occasionalmente nucleolato. Tra le cellule e talora nel citoplasma si rileva la presenza di microglobuli eosinofili di presumibile significato secretorio. Gli elementi descritti sono organizzati in lembi discoesi tridimensionali, nel cui contesto assumono sporadica disposizione in palizzata oppure si disperdono singolarmente sul fondo dell'allestimento, circondati da rari macrofagi.

Quadro citologico di neoplasia maligna scarsamente differenziata. La distribuzione in palizzate di alcune cellule neoplastiche mi fa pensare ad una natura annessiale apocrina della neoplasia e, sulla base della localizzazione, alla possibilità di una neoplasia epiteliale di origine ceruminosa (le ghiandole ceruminose sono ghiandole apocrine modificate), di cui si rende necessaria stadiazione clinica accurata. La TC eseguita successivamente ha dimostrato un comportamento diffusamente invasivo nei tessuti circostanti al canale auricolare.





Caso 2: cane, razza meticcio, sesso M, età 3 anni. Presentazione con ittero, abbattimento ed ipertermia. Evidenziata massa epatica, di cui si esegue FNA in ecoguida.

Esfoliano, su fondo ematico, numerosi elementi a citoplasma indistinto, tendenzialmente rotondeggiante, variabilmente basofilo, contenente globuli acromatici, recanti nucleo irregolarmente rotondeggiante dismetrico, a cromatina grossolana, macronucleolato. Gli elementi descritti sono organizzati in lembi discoesi, bi-tridimensionali, nel cui contesto manifestano frequente disposizione microacinare od in brevi filiere a palizzata. In alcuni allestimenti si rileva prevalenza di materiale detritico di aspetto necrotico, su cui si rileva la presenza di cellularità flogistica di tipo granulocitario neutrofilico.


Per la coda di mille balene, quando ho realizzato l’età del cane mi è venuta la pellagra: il quadro individua i caratteri relativi ad una neoplasia epiteliale maligna, che, qualora fosse confermata la sede epatica, sarebbe morfologicamente riferibile a colangiocarcinoma. Si precisa che in diagnosi differenziale è necessario considerare possibili metastasi di neoplasie primarie extraepatiche, da sottoporre a verifica stadiativa accurata, tesa anche a stabilire l'estensione ed i coinvolgimenti anatomici, anche in ottica di opzioni terapeutiche di tipo chirurgico. E poi per la platea e la quadratura del cerchio diagnostico, una bella istologia, dalla quale mi aspetto le tipiche strutture tubulo-acinari distribuite in contesto stromale e di cui in questo caso abbiamo visto l’espressione citologica.




mercoledì 4 febbraio 2015

casi citologico giorno 4 febbraio 2014

Caso 1: cane, razza Carlino, sesso M, età 12 anni. Massa nel cavo orale a carico della branca ascendente della mandibola.

Caso facilissimo, ma mi sembrava bello da presentare. Esfoliano, su fondo ematico e proteinaceo detritico, elementi a citoplasma rotondeggiante, caudato o fusato, variabilmente basofilo, contenente un quantitativo variabile di microgranuli di aspetto melanico, recante nucleo rotondeggiante od ovoide, marcatamente dismetrico, a cromatina grossolana, multinucleolato, in attività mitotica sporadica di aspetto atipico. Gli elementi descritti sono dispersi singolarmente o si distribuiscono nel contesto di scarso materiale eosinofilo fibrillare, associati a rari melanofagi.

Il quadro citologico comporta una facilissima diagnosi di melanoma maligno, a pattern fusocellulare. La condizione impone stadiazione clinica accurata, tesa a valutare i coinvolgimenti anatomici regionali ed eventuali estensioni metastatiche a sede linfonodale od a carico di altri distretti splancnici.




Caso 2: gatto, razza Europeo, sesso MC, età 13 anni. Vomito cronico, dimagrimento, disappetenza.

Bel caso di patologia epatica, che adoro sopra ogni altro argomento di citologia. Esfoliano lembi di epatociti a citoplasma contenente quantitativo variabile di pigmento lipofuscinico, organizzati in lembi coesi bidimensionali di aspetto trabecolare, circondati da numerosi elementi infiammatori di tipo linfocitario maturo od in maturazione, associati a granulociti neutrofili segmentati, talora a banda, macrofagi e granulociti eosinofili dispersi. In diretta adiacenza ai lembi epatocitari si rilevano alcuni aggregati di cellule epiteliali biliari a citoplasma cuboidale e nucleo rotondo, lievemente dismetrico, a cromatina compatta, organizzati in strutture coese tridimensionali.

Il quadro individua i caratteri relativi ad una flogosi mista, a prevalenza linfocitaria con aspetti di proliferazione dell'epitelio biliare. I rilievi potrebbero esprimere un quadro di colangite-colangioepatite linfocitaria o di colangite cronica, ma non posso escludere supinamente un linfoma a piccole cellule; la verifica istopatologica è arrivata alcuni giorni dopo ed i rilievi depongono per una colangite-colangioepatite linfocitaria, associata a pancreatite linfocitaria e ad enterite linfoplasmacellulare grave. I rilievi istologici riferiscon di una condizione di colangite cronica per fegato e pancreas, anche se mi rimane qualche dubbio per l'intestino, che potrebbe essere, anzichè una forma di grave enterite, un linfoma a piccole cellule In ogni caso ho già attivato uno studio immunofenotipico e una valutazione della clonalità per escludere il linfoma e di cui vi aggiornerò.