mercoledì 24 giugno 2015

casi citologici giorno 25 giugno 2015

Uotisiordiagnosis. Tutti bravissimi i citonauti, risposta corretta: i micobatteri si riconoscono come bastoncelli acromatici caratteristici, fagocitati dalla componente macrofagica. 

=========================================

Caso 1: cane, razza Pastore tedesco, sesso M, età 12 anni. Anoressia, scialorrea, gastrite ulcerativa, epatomegalia, splenomegalia, sospetta presenza di mastociti nel sangue periferico.

Esfoliazione, su fondo ematico e detritico, di numerosissimi elementi rotondocellulari a citoplasma di ampiezza variabile, contenente un quantitativo scarso di granuli metacromatici, talora di microglobuli acromatici, recanti nucleo rotondo modicamente dismetrico a cromatina grossolana. Gli elementi descritti sono dispersi singolarmente e sono circondati da rari linfociti maturi od in maturazione, plasmacellule, granulociti neutrofili segmentati ed eosinofili.

Il quadro individua la localizzazione splenica di neoplasia rotondocellulare maligna, morfologicamente riferibile a mastocitoma con aspetti di differenziazione morfologica moderata o scarsa. Essendo il collega referente certo della negatività anamnestica alla presenza di masse cutanee attuali od asportate in passato, il quadro potrebbe esprimere l'estensione splenica metastatica di un mastocitoma cutaneo occulto, oppure una forma di mastocitosi sistemica o ancora il coinvolgimento splenico in corso di una leucemia mastocitica; il riscontro nel sangue circolante di numerosi mastociti non permette una diagnosi precisa, che forse neanche con un approfondimento stadiativo sarebbe realizzabile. Qualcuno avrebbe qualche consiglio?





Caso 2: gatto, razza Europeo, sesso F, età 6 anni. Ipertermia, anoressia, abbattimento del sensorio; presenza di numerose lesioni nodulari spleniche, a margini sfumati. Eseguita FNA delle lesioni spleniche.

Esfoliano, su fondo ematico, numerosi elementi a citoplasma poligonale, caudato o stellato, diffusamente contenente materiale pigmentario di aspetto melanico, in granuli irregolarmente dispersi, contenenti nucleo rotondeggiante dismetrico, a cromatina grossolana, talora nucleolato. Gli elementi descritti sono organizzati in aggregati discoesi, dai cui si distaccano piccoli gruppi o si disperdono cellule singole, circondate da melanofagi frequenti. Le cellule linfoidi sono praticamente assenti dal quadro.

Il quadro citologico individua i caratteri morfologici relativi alla localizzazione splenica di melanoma maligno. Considererei soprattutto l'estensione metastatica di un melanoma, con una sostituzione completa del parenchima campionato, la cui primitività andrebbe ricercata soprattutto nel compartimento oculare ed esprimere un melanoma irideo. Non so quanto potrebbe essere importate il completamento della stadiazione, con indagine tesa a rilevare eventuali coinvolgimenti linfonodali od epatici, perchè credo che il quadro sia più che esaustivo per l’emissione di una prognosi infausta.


mercoledì 17 giugno 2015

casi citologici giorno 17 giugno 2015

Uotisiordiagnosis. La risposta corretta era "necrosi". Può essere difficile da riconoscere ed i cirteri di riconoscimento sono la presenza di materiale amorfo basofilo, che deriva dalal disgregazione di corpi cellulari, a volte parzialmente riconoscibili, come si vede in basso al centro. Vorrei spezzare una lancia a favore della necrosi come criterio diagnostico, perchè troppo frequentemente viene liquidata come dato non utilizzabile, mentre ricordiamoci che essa si determina fondamentalmente per due processi: o uno scarso supporto ematico (trombosi, compressione vascolare, etc.) od un processo neoplastico, quasi sempre maligno; la necrosi andrebbe quindi sempre valorizzata come dato morfologico di guida della diagnosi.




========================================

Settimana povera di novità, di casi interessanti e di spunti di riflessione; sono dispiaciuto per i citonauti agguerriti, ma spero di recuperare nelle prossime edizioni... si tratta di due casi clinicamente analoghi, di rinite cronica, di cui presento i caratteri citologici e di cui sottolineo le difficoltà diagnostiche ed interpretative.


Caso 1: cane, razza meticcio, sesso F, età 6 anni; rinite cronica nodulare bilaterale; prelievo ottenuto per brushing.

Esfoliano elementi epiteliali a citoplasma colonnare, talora apicalmente ciliato e nucleo rotondo, organizzati in lembi coesi bi-tridimensionali ed associati a cellule epiteliali a citoplasma rotondeggiante o poligonale, frequentemente basofilo e contenente microglobuli acromatici e nucleo rotondo a cromatina irregolare, disperse singolarmente; le cellule epiteliali sono circondate da numerosi elementi infiammatori di tipo prevalentemente linfocitario e plasmacellulare, associati a componente granulocitaria neutrofilica secondaria.

Il quadro citologico individua fenomeni di flogosi mista a prevalenza linfoplasmacellulare. Il quadro potrebbe esprimere una forma di rinite linfoplasmacellulare. Quando vedo questi quadri, che istologicamente non sono certo più illuminanti, si profila sempre l’ombra dell’indeterminatezza, poiché le cause sono davvero difficili da essere determinate e più che consigliare di approfondire fenomeni di stimolazione immunitaria (forme infettive croniche? Leishmania? Malattie autoimmuni?) non so dove andare a parare. Malgrado il carattere "nodulare" della rinite descritta, farei molta fatica ad attribuire un ruolo neoplastico a queste plasmacellule, per la ragione che sono distribuite in associazione a linfociti maturi od in maturazione. Dai citonauti, stupitemi con le vostre considerazioni e le vostre diagnosi differenziali!!!





Caso 2: gatto, razza Europeo, sesso F, età 12 anni. Rinite cronica in assenza di scolo nasale. Campioni ottenuti per citobrush della mucosa nasale delle due cavità.

Entrambi i campionamenti si caratterizzano per l'esfoliazione, su fondo ematico e proteinaceo, di elementi epiteliali a citoplasma colonnare, apicalmente ciliato, organizzati in lembi coesi tridimensionali, nel cui contesto si dispongono frequentemente in palizzate regolari. Le cellule epiteliali risultano diffusamente circondate da elementi infiammatori di tipo granulocitario neutrofilico ed eosinofilico, talora numerosi, secondariamente da macrofagi sporadici.


Benchè il quadro citologico individui una flogosi mista, la componente eosinofilica, che risulta particolarmente rappresentata nel campione proveniente dalla narice sinistra, suggerisce la possibilità relativa ad un processo da ipersensibilità primario, quale una forme di rinite allergica.





mercoledì 10 giugno 2015

casi citologici giorno 10 giugno 2015

Uotisiordiagnosis. Tutti bravi i citonauti che hanno riconosciuto questa spirale di Curschmann, tipico addensamento di materiale mucoso nei tratti luminali di piccole strutture bronchiali, che si forma a seguito di secrezione aumentata ed indotta da statoi flogistici cronici.


=========================================

Caso 1. Cane, razza Labrador, sesso MC, età 11 anni. Neoformazione surrenalica con invasione della vena cava e noduli multipli del parenchima epatico.

Esfoliano, su fondo ematico, elementi a citoplasma rotondeggiante o poligonale, talora indistinto, debolmente basofilo, frequentemente dilatao da microglobuli acromatici, recanti nucleo rotondeggiante modicamente dismetrico, a cromatina irregolarmente grossolana, talora nucleolato, organizzati in lembi discoesi bidimensionali, dai cui si distaccano perifericamente e da cui si disperdono sotto forma di cellule singole o di nuclei nudi. Gli elementi descritti si disperdono circondando sporadici lembi di epatociti interessati da modesto accumulo citoplasmatico di pigmento lipofuscinico.

Il quadro citologico relativo alla localizzazione epatica di carcinoma surrenalico di origine corticale ; gli aspetti morfologici e la diagnosi relativa si basano sulla differenza che spicca tra gli epatociti e le cellule neoplastiche, che potrebbero essere confuse per epatociti interessati da steatosi microvescicolare. Le cellule neoplastiche manifestano tutti i caratteri relativi alla loro origine dall’epitelio surrenalico corticale ed anche alcuni aspetti di atipia, ossia microglobuli citoplasmatici, modesta dismetria nucleare e disaggregazione, mentre gli epatociti sono interessati da modesta dilatazione per accumulo di materiale acromatico e di lipofuscina. E poi la descrizione clinica del caso rende la diagnosi facile.




Caso 2 . Gatto, razza Europeo, sesso M, età 10 anni. Artropatia generalizzata in soggetto FIV positivo. Da circa tre settimane gonfiore e dolore all'articolazione tibio tarsica dx e febbre. Dopo pochi giorni dolore anche alla controlaterale, poi alla zampa anteriore dx. La febbre è durata una settimana. Per il dolore limita ogni movimento, ma si alimenta spontaneamente. Dalle analisi generali nulla di significativo, a parte il test fiv-felv. Si chiede se il virus della FIV puo' essere responsabile dell'artropatia generalizzata.

Esfoliazione, su fondo lievemente ematico, di elementi infiammatori dominati da granulociti neutrofili di aspetto prevalentemente segmentato, talora cariolitico, in attività di fagocitosi frequente di microglobuli eosinofili di dimensione variabile, dispersi singolarmente ed associati a macrofagi singoli sporadici. I granulociti localizzati nel liquido sinoviale con questo aspetto morfologico vengono definiti, dalla bibliografia vigente, con il termine di “ragociti”, che identifica granulociti neutrofili impegnati in attività di fagocitosi di materiale nucleare e/o di immunocomplessi.

Il quadro citologico individua i caratteri di una flogosi suppurativa, aspecifica, secondariamente macrofagica.  I rilievi individuano i caratteri di un'artrite suppurativa, che potrebbe conseguire a fenomeni di stimolazione immunitaria ed esprimere un processo di poliartropatia immunomediata, già descritta in letteratura con i caratteri della cosidetta "poliartrite cronica progressiva felina" (Oohashi, 2010, cercare per credere, articolo free in PubMed). Nel caso pubblicato è stata identificata una positività del soggetto affetto sia al retrovirus della FIV che della FeLV; nel caso in questione non è possibile escludere un coinvolgimento di alterazioni dello stato immunitario od associazione con forme settiche su base batterica, di cui consiglierei approfondimenti tramite almeno un ANA test ed un’indagine colturale.




mercoledì 3 giugno 2015

casi citologici giorno 3 giugno 2015

Uotisiordiagnosis. Bravissimi! La maggior parte di voi ha riconosciuto questo come materiale mineralizzato, che impropriamente viene definito anche "calcificato". Questa è l'espressione più frequente dei fenomeni di mineralizzazione che permettono di riconoscere la cosidetta "calcinosis circumscripta", ma è osservabile anche in corso di altri processi di mineralizzazione tissutale.


=========================================

Caso 1. Gatto, razza Europeo, sesso FOH, età 5 anni. Addome gonfio da qualche giorno. All’esame ecografico presenta alterazioni del parenchima epatico e splenico, nonché modico versamento.

Fegato: esfoliazione di epatociti interessati dall'accumulo citoplasmatico di pigmento lipofuscinico, organizzati in lembi trabecolari bidimensionali, diffusamente circondati, talora scompaginati dalla deposizione di materiale denso eosinofilo, in zolle grossolane, talora fibrillari, morfologicamente riferibile a sostanza amiloide
Milza: esfoliazione di elementi linfoidi polimorfi, dominati da piccoli linfociti maturi od in maturazione, dispersi singolarmente od imbrigliati nel contesto di materiale eosinofilo fibrillare od in zolle grosolane, analogo a quanto descritto in sede epatica.

Il quadro individua i caratteri citologici relativi alla deposizione epatica e splenica di amiloide. È un quadro inusuale, per il quale considererei soprattutto esiti di flogosi croniche, benchè non escluderei forme familiari od idiopatiche.





Caso 2. Cane, razza meticcio, sesso M, età 9 anni. Aumento generalizzato dei linfonodi.

Esfoliazione di elementi linfoidi prevalentemente polimorfi, dominati tuttavia da elementi di piccole dimensioni, di aspetto maturo, a citoplasma basofilo, frequentemente dotato di protrusione caudata, contenenti nucleo rotondo a cromatina compatta, associati a rari blasti ed a cellule in maturazione, alcune plasmacellule e macrofagi, singoli od in aggregato che manifestano attività frequente di fagocitosi di amastigoti del genere Leishmania.

Il quadro individua i caratteri relativi ad una forma di iperplasia reattiva con fagocitosi macrofagica di Leishmania spp., di cui si rende necessaria stadiazione clinica. Benchè i rilievi siano indicativi di un processo reattivo conseguente all'infezione, il numero molto elevato di piccoli linfociti monomorfi, con aspetti del tipo mirror-cell, mi suggerisce l'esecuzione di approfondimenti diagnostici, tesi, tramite indagine di clonalità linfoide, ad escludere la concomitanza di un processo reattivo con un linfoma a piccole cellule. Troppo drastico?