Caso 1: Gatto,
DSH, 18 anni, MC; campionamento di massa mediastinica; campionamento per
agoinfissione ecoguidata. Mi scontro volentieri con convinzioni cliniche che
collocano una massa nel mediastino, quando il campione citologico è
rappresentato da elementi epiteliali con aspetti di atipia, aggregati in lembi
irregolari o con aspetto pseudopapillare, soprattutto in presenza di necrosi
diffusa; mi scontro volentieri perché sono pronto a scommettere che la massa
non è mediastinica, ma polmonare e nello specifico un carcinoma con aspetti
papillari; quali masse mediastiniche conosciamo con queste caratteristiche? Non
esistono proliferazioni mediastiniche con caratteri epiteliali, con l’eccezione
di masse tracheali o esofagee, che sono rarissime e non hanno questo aspetto; un
carcinoma timico sarebbe ancora più raro, soprattutto se consideriamo che non
sono presenti elementi linfoidi; conseguentemente tendo a non credere alla sede
mediastinica e a pensare piuttosto a una neoplasia polmonare di grandi
dimensioni, che abbia ingannato l’imaging con il suo aspetto. Che presuntuoso,
vero?
Caso 2: Cane,
meticcio, 10 anni, MC; campionamento della prostata; campionamento per
agoinfissione ecoguidata. Partiamo dal presupposto che non è segnalato
l’aspetto della prostata: esfoliano numerosissimi elementi infiammatori di tipo
granulocitario neutrofilico, con aspetto cariolitico, in fagocitosi di batteri
coccoidi (by the way, strana la fagocitosi di cocchi nell’apparato urogenitale,
dove le infezioni sono sostenute soprattutto da bastoncelli come E coli); con
gli elementi infiammatori si rileva la presenza di elementi epiteliali a
citoplasma rotondeggiante, talora poligonale, caudato basofilo, occasionalmente
cheratinizzato, contenente nucleo rotondo modicamente dismetrico a cromatina
irregolare, in aggregati discoesi. l’aspetto delle cellule epiteliali presenti
suggerisce un’origine transizionale dai dotti e non dal parenchima ghiandolare:
l’associazione tra l’aspetto delle cellule transizionali, modicamente
dismetrico e la flogosi suppurativa settica non permette di distinguere tra una
flogosi settica primaria con displasia epiteliale e una neoplasia uroteliale
primaria con flogosi secondaria; in assenza di dati relativi alla lesione
prostatica, suggerirei un tentativo di risoluzione del quadro settico e una
nuova valutazione citologica delle lesioni prostatiche, nel tentativo di
indagare se davvero sia presente una neoplasia o se le alterazioni rilevate
siano conseguenza di fenomeni reattivi dell’epitelio.
Caso 3: Gatto,
DSH, 15 anni, FS; campionamento di lobo epatico disomogeneo; campionamento per
agoinfissione ecoguidata. E quando i campioni provenienti da un fegato con
alterazioni ecografiche sono fatti da epatociti virtualmente normali, con
accumulo minimo di microglobuli citoplasmatici occasionali e con lieve
dismetria nucleare, espressione soprattutto di rigenerazione, aggregati in
lembi tridimensionali di aspetto trabecolare a margini netti? Non c’è
soluzione, un fegato come questo è virtualmente normale, per cui le uniche
considerazioni possibili sono o che non è stato campionato tessuto patologico
oppure che quello che è stato prelevato era interessato da una forma di
iperplasia nodulare, tipicamente costituita da epatociti virtualmente normali.
Ovviamente si rende indispensabile il riscontro di confronto con il dato
relativo a cosa il clinico intenda con la definizione di “disomogeneo”:
nodulare, iperecogeno, ipoecogeno, a margini irregolari o cosa altro?