Caso 1: coniglia,
FNA di massa cutanea in regione addominale; dati clinici e anamnestici non
segnalati.
Per gli amanti
del coniglio, come me, e dei suoi ruggiti, vi propongo un caso classico di
citologia diagnostica: esfoliano numerosi elementi epiteliali a citoplasma
indistinto, talora a profilo cuboidale, debolmente basofilo, occasionalmente
contenente microglobuli basofili, recante nucleo rotondo dismetrico, a
cromatina grossolana, sporadicamente nucleolato; gli elementi descritti si organizzano
in lembi discoesi bi-tridimensionali, talor ain figure microacinari, da cui si
distaccano piccoli gruppi o cellule singole, disperse alla deriva sul fondo
dell’allestimento sotto forma di elementi necrotici; la necrosi è rappresentata
da corpi cellulari ancora riconoscibili, contenenti nucleo picnotico o
carioressico e da accumulo concomitante di detrito granulare.
Il quadro
individua un processo proliferativo epiteliale maligno, indicativo di un carcinoma
di presumibile origine mammaria; nel coniglio la maggior parte dei tumori
mammari è rappresentata da carcinomi, con potenzialità a sviluppare metastasi
linfonodali e polmonari, da sottoporre a verifica clinica e anamnestica con
metodiche di imaging. Anche se in alternativa potrebbe trattarsi di una
neoplasia annessiale non mammaria, la localizzazione anatomica della lesione, i
caratteri citologici e la possibilità percentuale delle diagnosi differenziali
rende l’interpretazione induttivamente facile.
Caso 2: Gatto,
razza europeo, sesso MS, 14 anni; versamento addominale (inviato lo striscio
diretto di materiale tal quale), alterazioni del profilo epatico e dell’ecogenicità
del parenchima, di cui si esegue FNA.
Il versamento è
caratterizzato dall’esfoliazione, su fondo modicamente ematico, di elementi
nucleati rappresentati da granulociti segmentati, linfociti maturi e rari
macrofagi, in attività di eritrofagocitosi.
Il campione
ottenuto dal fegato si caratterizza invece per l’esfoliazione, accanto ad
epatociti interessati da fenomeni minimi di danno aspecifico e reversibile, di
alcuni elementi rotondocellulari, riferibili a cellule linfoidi immature, il
cui citoplasma è occupato da granuli eosinofili polari e sono dotate di nucleo
rotondo a cromatina grossolana, occasionalmente nucleolato.
La diagnosi di
linfoma epatico di tipo LGL è relativamente facile; i caratteri del versamento
sono invece aspecifici, disgiunti dalla diagnosi di linfoma, morfologicamente
potrebbero essere ascrivibili ad un trasudato ad elevata concentrazione
proteica, anche se sarebbero necessari dati chimici e fisici per confermare l’ipotesi;
questo tipo di versamento potrebbe derivare da condizioni di congestione venosa
passiva, che, in sede addominale, sono ascrivibili, tra le altre cause, soprattutto
a ipertensione portale; a sua volta l’ipertensione portale potrebbe derivare
dall’epatopatia neoplastica identificata su base citologica. La diagnosi
citologica dovrebbe innescare, nella testa del clinico, la necessità di
stadiare il linfoma in atto, frugando tra gli altri organi splancnici; su base
induttiva però credo che, malgrado frequente in casi analoghi, il sangue
periferico non sia coinvolto, in quanto il campione di versamento è privo di
cellule neoplastiche.