casi citologici giorno 17 dicembre 2014

Buongiorno citonauti, oggi facciamo una giornata "tutto-timo". Prendo le movenze da un'edizione precedente, quella del 3 dicembre, quando vi ho mostrato e commentato le immagini di un timoma linfoepiteliale. In quell'occasione si discuteva della difficoltà che a volte si incontra nell'esatto riconoscimento della componente epiteliale di un timoma: essa può presentare caratteri simili a quelli di un aggregato epitelioide di macrofagi e conseguentemente essere mal interpretata.

Caso INTRO: cane, razza meticcio, sesso F, età 14 anni. Massa localizzata nel mediastino craniale

In questo primo caso si osserva l'esfoliazione di una prevalenza di elementi linfoidi polimorfi, dominati da piccoli linfociti maturi od in maturazione, associati a macrofagi dispersi singolarmente ed a cellule di aspetto epiteliale, a citoplasma rotondeggiante o poligonale, variabilmente basofilo, frequentemente ingombrato da microglobuli acromatici, contenenti nucleo rotondo a cromatina compatta, talora a citoplasma cheratinizzato, dispersi singolarmente od aggregati in piccoli lembi con aspetto pavimentoso.

Rispetto al caso del 3 dicembre, la componente epiteliale di questo campione è palese, facile da riconoscere e identificabile soprattutto per la sua caratteristica cheratinizzante; in ogni caso l'aspetto morfologico delle cellule sia linfoidi che epiteliali rimane confinata entro aspetti di benignità relativa. La mia diagnosi è ancora di timoma linfoepiteliale.




Caso 1: cane, razza Labrador, sesso M, età 8 anni. Paziente ipercalcemico con massa mediastinica craniale.

In questo campione esfoliano abbondantemente, su fondo ematico, elementi linfoidi polimorfi, dominati da linfociti maturi od in maturazione, blasti e plasmacellule disperse e rari mastociti. In associazione si rileva la presenza di lembi di elementi di aspetto epiteliale a citoplasma indistinto e nucleo rotondeggiante modicamente dismetrico, a cromatina irregolare, talora nucleolato, organizzati in lembi discoesi, dalla cui periferia si distaccano cellule singole.


Rispetto ai due casi precedenti la mia diagnosi è in questo caso di carcinoma timico; nel caso in questione ritengo che la componente epiteliale sia dotata di caratteri di atipia sufficienti per attribuirle una natura maligna e conseguentemente modulare il nome della neoplasia, secondo la classificazione vigente, in carcinoma; la componente epiteliale di un timoma, in istologia, può presentarsi sotto forma solida, trabecolare, cribriforme, in vortici od in rosette: a volte le cellule si organizzano in aggregati concentrici, che vengono definiti come corpuscoli di Hassall. Preciso anche che non è possibile escludere con certezza l'esistenza di una metastasi linfonodale di neoplasia epiteliale maligna a primitività ignota e che sarebbe pertanto utile una stadiazione clinica accurata.





9 commenti:

  1. ecco i miei compiti per casa che mi ero proposta:

    perchè è presente una componente mastocitaria significativa nel timoma? Nel cane ancora non è stato studiato, ma nell'uomo vi sono alcune evidenze.
    Ricordo che sistematicamente i mastociti residenti sono posizionati in sede perivascolare...sempre pronti ad armarsi e sparare granuli in giro.
    Pertanto da una parte si ipotizza un aumento della componente vascolare in certe condizioni (timoma), ma dall'altra nell'uomo è stato evidenziato anche un aumento di una citochina rilascata dalle cellule epiteliali che pare sia in grado di attivare i mastociti stessi.
    Robe dell'altro mondo, supertecnologia cellulare!!!

    http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17502945
    http://www.jimmunol.org/cgi/content/meeting_abstract/178/MeetingAbstracts/S23-c
    http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2812724/

    Allora...Natale con i tuoi, ma Pasqua con chi vuoi!
    Auguri a tutti i bloglettori.
    S.

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  2. Ma che brava ed efficiente la nostra Essepuntato! Grazie per le informazioni utilissime, adesso vado a leggermi i siti segnalati!

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  3. Caso intro: nella mia ignoranza avrei pensato più a un carcinoma metastatico che a un linfoma linfoepiteliale. Mi sembrano citologicamente indistinguibili.

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  4. ...ops, ho scritto erroneamente, nel mio precedente commento, linfoma linfoepiteliale in luogo di timoma linfoepiteliale. Pardon.

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  5. Pino, potrei essere d'accordo con te su base morfologica, ma è necessario associare alla morfologica anche le evidenze della clinica; in assenza di lesioni primarie manifeste è altamente improbabile una metastasi, mentre il timoma linfoepiteliale si stabilisce in testa alla classifica delle diagnosi differenziali; tanto più che le cellule epiteliali del timo possono manifestare tendenza alla maturazione squamosa.

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  6. relativamente al secondo caso,nella tua valutazione di sospetta malignità prendi in considerazione anche il dato clinico dell'ipercalcemia?
    Andrea Tronelli

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  7. Buongiorno Andrea
    mah, direi che potrebbe essere un valore aggiunto nelle considerazioni cliniche, ma mi attengo soprattutto a criteri citologici. Ciao

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  8. A questo proposito mi chiedo quali siano i criteri di malignità più importanti da considerare nella componente epiteliale....perchè io a vederle così avrei detto l'esatto contrario.

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  9. Guardate il primo caso e andate a riguardare quello del 3 dicembre. Le cellule sono sporadiche e hanno pochissime atipie, addirittura nel caso del 3 dicembre sembrano aggregati di macrofagi.
    Qui invece sono molto numerose, disaggregano e si osservano dismetrie nucleari, per quanto modeste. Ecco, a mio giudizio la percezione della malignità si ricava dal confronto con i due casi precedenti e da questi pochi criteri. Ma non ho argomenti completamente convincenti, spero di ottenere dati dal follow-up o dall'istologia!

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