Non è per il clima da spiaggia agostana, praticamente sconosciuto in questa estate novembrina, non è per la convinzione che molti di voi se ne sbattono del CRAMPO quando si va in vacanza, non è per ignavia del sottoscritto, ma è a causa del fatto che a volte divento logorroico e mi perdo nei meandri degli argomenti, arrivando durante gli incontri dal vivo del mercoledi mattina, a discutere un solo caso!!! Mi scuso con tutti...
Caso 1: cane, razza meticcio, età 6 anni, sesso M. presenza
di tosse da circa sei mesi, trattata con terapia antibiotica. Prelievo e
successivo striscio con pinza bioptica tramite broncoscopia di neoformazioni
bronchiali.
I campioni ottenuti sono caratterizzati dall’esfoliazione di
sporadici aggregati di elementi epiteliali a citoplasma colonnare,
occasionalmente ciliati, organizzati in piccoli aggregati con disposizione in
palizzata, circondate da componente flogistica massiccia, rappresentata
primariamente da numerosi granulociti eosinofili e secondariamente da
granulociti neutrofili segmentati o cariolitici, in attivitò di fagocitosi di
batteri coccoidi e bastoncellari. In alcuni punti, l’epitelio bronchiale si
associa a gruppi di cellule cuboidali di riserva, che esprimono fenomeni di
iperplasia reattiva.
Il quadro esclude virtualmente la possibilità di una
neoplasia bronchiale ed individua invece i caratteri di una grave flogosi
eosinofilica e suppurativa settica polimicrobica. Sulla base della sintomatologia
descritta e dei rilievi citologici l'ipotesi diagnostica fa supporre l’esistenza
di un processo infiammatorio eosinofilico, presumibilmente sulla base di
processi di ipersensibilità primaria, che ha determinato l’iperplasia reattiva
epiteliale e si è complicato successivamente con infezioni secondarie. I
rilievi forniscono una spiegazione alla sintomatologia ed alla mancata risposta
del soggetto alla terapia antibiotica: infatti la flogosi eosinofilica è
presumibilmente causa di alterazioni mucosali che favoriscono continue
reinfezioni e conseguentemente il riscontro di fagocitosi batterica. Resta da
spiegare l’aspetto di “neoformazione bronchiale” della lesione indagata con l’endoscopia,
ma questa è una spiegazione che mi aspetto soprattutto dai clinici!
Mi considero abbastanza ingnorante, ragion percui potrei fare domande bislacche e stupide ma io le faccio lo stesso. Chiedo questo: potrebbero esistere dei granulomi eosinofilici "interni"? E non solo nella canonica localizzazione cutanea o buccale che tutti conosciamo? Grazie. Alessandro.
RispondiEliminaCiao Alessandro; grazie per la domanda. No, non mi risulta che esistano lesioni del complesso del granuloma eosinofilico che coinvolgano organi interni con le caratteristiche istopatologiche che si vedono nella cute o nella mucosa buccale.
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