casi citologici giorno 5 novembre 2014

Caso 1: gatto, razza Persiano, M, età 8 anni. Vomito cronico; mucosa gastrica diffusamente edematosa. Prelievo per squash prep (prelievo su pinza bioptica endoscopica e schiacciamento del campione tra due vetrini)

Il primo caso che vi presento oggi non è proprio un caso clinico, ma una curiosità morfologica. Tra le cellule epiteliali della mucosa gastrica di questo micio si rileva la presenza di numerosi elementi batterici del tipo GHLO (Gastric Helicobacter-Like Organisms) così definiti perchè assimilabili alla specie Helicobacter pilorii, responsabile di alterazioni mucosali, fino all'ulcera duodenale nell'uomo. Nel cane e nel gatto non è a tutt'oggi dimostrata una loro responsabilità nella patogenesi di malattie gastrointestinali, ma il loro riconoscimento è facile su base morfologica, poichè tipicamente caratterizzato da aspetto filamentoso e spiraliforme. Li si rileva generalmente a ridosso di lembi di epitelio oppure nello spessore del materiale secretorio che circonda gli aggregati epiteliali. Riconoscerli ed imparare a identificarli vuol dire essere pronti ad individuare la loro presenza quando diventerà eventualmente di importanza diagnostica in futuro!



Caso 2: gatto, razza Europeo, sesso FO, età 12 anni. Neoformazione ben capsulata che circonda la regione del tarso, comparsa di recente, non dolente a cute integra, relativamente mobile, senza interessamento osseo radiografico. Eseguita FNA.

Esfoliano, su fondo variabilmente ematico, elementi a citoplasma rotondeggiante talora caudato o stellato, variabilmente basofilo, frequentemente dilatato dall'accumulo di microglobuli acromatici, contenenti nucleo rotondeggiante, frequentemente doppio o multiplo, modicamente dismetrico, a cromatina irregolare, talora nucleolato, in attività mitotica sporadica di aspetto atipico. Gli elementi descritti manifestano talora attività di eritroleucofagocitosi, si disperdono singolarmente o si organizzano in piccoli aggregati discoesi.

Il  quadro citologico riassume tutti i vizi capitali della neoplasia rotondocellulare maligna di verosimile origine istiocitaria. Ricordo che anni fa un collega oncologo mise garbatamente in discussione una mia diagnosi di neoplasia istiocitaria maligna in un gatto, obiettando che in questa specie non esiste. Invece esiste, esiste eccome, anche se piuttosto rara. In questo caso metterei in diagnosi differenziale un sarcoma a componente gigantocellulare, tipico in quest’area anatomica; consiglierei inoltre stadiazione clinica accurata, tesa a rilevare possibili coinvolgimenti linfonodali o splancnici. Avete altre opinioni sul caso, benvenute e attese?





Caso 3: cane, razza Segugio, sesso M, età 7 anni. neoformazione di circa 6 cm, cute integra ma leggermente arrossata, non dolente, presente da circa 1anno e mezzo, contenente un liquido di aspetto ematico
La maggior parte dei campioni si caratterizza per l’esfoliazione, su fondo ematico, di elementi infiammatori di tipo granulocitario neutrofilico, con aspetto prevalentemente segmentato e di tipo macrofagico; in uno solo di essi si rileva l’attività di fagocitosi di amastigoti del genere Leishmania da parte della componente macrofagica.


Questa è una diagnosi frutto del caso; è resa possibile solo dal fatto che uno dei campionamenti ha pescato nel punto esatto dove si realizzava la fagocitosi macrofagica di Leishmanie, ma se le valutazioni fossero state condotte a carico degli altri campioni, i rilievi avrebbero individuato unicamente una flogosi mista e aspecifica. Rilevare Leishmania significa innescare delle strategie cliniche e terapeutiche che permettano di stabilire il ruolo eziopatogenetico del protozoo, tramite esame sierologico, profilo ematochimico, valutazione foretica delle proteine sieriche.
Sottolineo che a mio giudizio i rilievi citologici non sono sufficienti a spiegare una neoformazione di 6 cm di diametro e che probabilmente servirebbe una valutazione istopatologica della stessa, anche per individuare un ruolo di Leishmania nella sua insorgenza.



4 commenti:

  1. 3 casi in questa sessione?! Ma chi siete?!

    Ok, io fornisco qualche spunto tratto dalla letteratura solo per due di questi, non che il terzo fosse meno bello...

    Prima di tutto, che gli infedeli si ricredano:

    http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1939-165X.2008.00005.x/abstract?deniedAccessCustomisedMessage=&userIsAuthenticated=false

    http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1748-5827.2005.tb00273.x/abstract

    http://m.vet.sagepub.com/content/43/6/1014.full

    E poi gli splendidi fusilli viola, gli Helicobacter!!!

    http://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/10772482/

    Bei casi,
    ciao
    S.

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  2. Ma chi sei tu? Anche io ho un profilo anonimo ma almeno alla fine mi firmo, a volte con il nome, a volte anche con il cognome. Mi sembra un pò più corretto. Forse sbaglio. Alessandro Fior.

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    1. Caro A.F.

      non te la prendere...è solo che non capisco rispetto a cosa sia un po' più corretto mettere il nome per intero. Non vedo nulla di scorretto, ma solo una bella compartecipazione riflessivo-diagnostica!!
      Siamo citonauti, no? E ci rispettiamo per questo, qualsiasi sia la nostra scelta.
      Se poi invece si tratta di curiosità, allora lo capisco! ;)
      Ma grazie di condividere la tua perplessità.

      Sempre essepuntato,
      S.

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  3. Così di getto, senza guardare il referto sul primo caso avrei detto mesenchimale. Ho visto un solo sarcoma a cellule giganti ma era molto simile.

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