Caso 1: cane, razza Leonberger, sesso F, età 8 anni. Vomito cronico;
all’esame endoscopico presenza di area di mucosa gastrica disepitelizzata,
necrotica, facilmente sanguinante; stomaco difficilmente estensibile con parete
di consistenza fibrosa. Prelievo citologico eseguito previa biopsia su pinza ed
allestito con tecnica squash-prep.
Bel caso, spettacolare nella sua orribile magnificenza. Accanto
a rari aggregati di epitelio gastrico, che evidenziano caratteri di
distribuzione regolare e compatta di cellule cuboidali o colonnari a citoplasma
talora ingombrato da microglobuli acromatici e nucleo rotondo a cromatina
compatta, si rilevano fenomeni diffusi di disaggregazione cellulare e
distribuzione singola od in piccoli clusters di cellule molto caratteristiche:
ese infatti presentano grandi dimensioni, citoplasma dilatato dalla presenza di
un globulo voluminoso, acromatico o variabilmente basofilo, che tende a
deformare ed a spiazzare in periferia il nucleo rotondo od ovoide a cromatina
grossolana macronucleolato. I caratteri di disaggregazione e di atipia sono
sufficienti per l’identificazione di un processo carcinomatoso. L’effetto
morfologico dell’accumulo del materiale globulare è di conferire alla cellula l’aspetto
di un anello con castone, che conseguentemente attribuisce al carcinoma in
questione il termine anglossassone di “signet-ring cell carcinoma”. La condizione,
piuttosto rara, è generalmente molto aggressiva e necessita di approfondimenti
stadiativi, per stabilire l’estensione infiltrativa nel contesto dell’organo ed
eventuali metastasi già intervenute.
Caso 2: cane, razza Collie, sesso M, età 15 anni. Ingrandimento
testicolare. Eseguita FNCS.
Esfolia una cellularità abbondantissima, rappresentata da
elementi a citoplasma indistinto, di cui si apprezza la basofilia moderata ed
il contenuto frequente rappresentato da globuli acromatici di aspetto
rotondeggiante, recanti nucleo ovoide modicamente dismetrico, a cromatina
irregolare nucleolato. Le cellule descritte sono organizzate in lembi discoesi,
dove sono praticamente invisibili i limiti tra i citoplasmi e di cui si
apprezza talora la disposizione in filiere delle stesse; questi caratteri
morfologici sono sufficienti per emettere una diagnosi di sertolioma. L’assenza
di dettaglio citoplasmatico e la distribuzione in filiere, per quanto quest’ultima
sia una caratteristica rara da vedere, sono retaggio della distribuzione di
queste cellule in palizzate caratteristiche della loro disposizione anatomica
nel tubulo seminifero normale. Mi rimarrebbe qualche dubbio sul comportamento di questa neoplasia: le atipie citocariologiche secondo me sono comunque troppo modeste per individuare un comportamento aggressivo. Piuttosto cercherei di indagare la presenza di conseguenze della possibile increzione estrogenica, mirando soprattutto alla ricerca di metaplasia squamosa della prostata, eventuali sindromi da femminilizzazione e discrasie ematologiche, quali una rara ma non peregrina soppressione della linea eritroide.
Nessun commento:
Posta un commento