casi citologici giorno 2 aprile 2014


Caso 1: gatto, razza Europeo, sesso M, età 11 anni; massa splenica. Eseguita FNCS.
Premetto che di questo caso non ci ho capito quasi niente... I campioni si caratterizzano per l'esfoliazione, accanto a rari linfociti maturi od in maturazione, di elementi rotondocellulari di medie-grandi dimensioni, a citoplasma variabilmente basofilo, ingombrato da microglobuli eosinofili irregolari, prevalentemente polari, recanti nucleo rotondeggiante od ovoide, eccentrico, dismetrico, a cromatina grossolana, occasionalmente nucleolato, talora doppio o multiplo. In associazione si rileva la presenza di elementi di possibile origine macrofagica in attività frequente di eritrofagocitosi, operazione che viene svolta occasionalmente anche dagli elementi principali descritti precedentemente.
Il quadro citologico secondo me è dubbio ed individua i caratteri relativi ad un disordine proliferativo rotondocellulare di origine mieloide, plasmocellulare od istiocitaria; non escluderei, su base morfologica, altri citotipi di derivazione, quale quello mastocitario. Questo è un tipico caso dove sono necessari approfondimenti di tipo clinico e clinico-patologico, che indaghino possibili alterazioni del protidogramma, eventuali condizioni anemizzanti conseguenza dell' emofagocitosi e coinvolgimenti di altri parenchimi splancnici, del midollo ematopoietico o della base ossea. Sicuramente consiglierei l'impiego di valutazioni di tipo immunofenotipico per il riconoscimento del citotipo descritto.
 
 


Caso 2: gatto, razza Europeo, sesso F, età 17 anni; lesione polipoide del condotto uditivo esterno; prelievo di una piccola porzione di tessuto e rotolamento della stessa su vetrino.
Esfoliano, su fondo modicamente detritico, elementi epiteliali a citoplasma colonnare basofilo, occasionalmente interessato da capitazione apicale e nucleo ovoide a cromatina finemente irregolare, organizzati in lembi coesi alla cui periferia manifestano disposizione in palizzate irregolari. I lembi epiteliali manifestano profilo compatto e risultano circondati da zolle di materiale denso compatto e da cellularità flogistica modesta di tipo linfocitario e granulocitario neutrofilico.
Il quadro individua i caratteri relativi ad una proliferazione epiteliale benigna di origine annessiale ghiandolare verosimilmente ceruminosa. Penserei soprattutto ad una forma di iperplasia oppure un adenoma delle ghiandole ceruminose, di cui consiglierei rimozione ed approfondimenti di tipo istopatologico.

 


10 commenti:

  1. Ciao Carlo, so che per te non sarà una consolazione ma esco allo scoperto e anche io entro di diritto nel gruppo di "Quelli che del Caso1 non ci hanno capito quasi niente". Premesso questo, se dovessi sbilanciarmi (e non sai quanto ringrazio di non doverlo fare) forse la mia prima diagnosi differenziale sarebbe mastocitoma. Anche se molte cose non mi tornano gli elementi che mi indirizzano a tale sospetto sono:
    1) la morfologia delle cellule che infiltrano il parenchima splenico mi ricorda molto quella dei mastociti che si rilevano nei mastocitomi di gatto (e soprattutto quelli viscerali): citoplasma contenete microglobuli eosinofili irregolari in quantità da scarsa a moderata (nella mia esperienza a volte del tutto assenti), eritrofagocitosi e dismetria nucleare evidente
    2) anche se in genere si presenta come splenopatia diffusa, il mastocitoma, se non ricordo male, dovrebbe essere una delle neoplasie spleniche più frequenti nel gatto
    3) ho poca esperienza nell'ambito dei disordini proliferativi rotondocellulari di origine mieloide, plasmocellulare od istiocitaria e quindi non avendone quasi mai visti (a parte i "classici" plasmocitomi, mielomi e sarcomi istiocitari) mi sarei aggrappato alla mia ignoranza e li avrei esclusi, aihmè sbagliando!
    Tutto questo discorso per esprimere tutti i miei dubbi su questo caso e magari dare inizio ad una vivace e interessante discussione.
    E grazie ancora per tutti i casi che settimanalmente condividi e che mi consentono di imparare passo dopo passo qualcosina in più.

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  2. Filippo, grazie per i tuoi commenti. Come giustamente hai individuato, la percezione di queste cellule come appartenenti ad una categoria o ad un'altra è parecchio personalizzabile; La mia esperienza su mastocitomi felini splenici deriva da osservazione di cellule più ovvie come natura mastocitaria (granuli metacromatici, a volte microglobuli acromatici, nucleo centrale), soprattutto con un accompagnamento di eosinofili evidente, che qui manca completamente; i globuli di queste cellule sono troppo vaghi, irregolari e "diversamente eosinofili" per far concludere dentro la mia testa un'idea di mastocitoma; con questo non intendo escluderlo, anzi, l'ho inserito nelle differenziali del referto. Però il concetto che volevo comunicare è quanto sia difficile a volte esprimersi compiutamente e definitivamente sull'origine di un citotipo basandosi semplicemente su considerazioni morfologiche. Qui credo che ce ne verremmo fuori solo con un pannello di immuno, con la stadiazione e la valutazione di midollo ematopoietico e sangue periferico. Tra l'altro, sarebbe bello sapere se l'eritrofagocitosi diffusa sia associata ad anemia e quindi identificabile in una forma di sindrome emofagocitica secondaria a neoplasia, no? Che peccato, la maggior parte di questi casi strani non arriva mai a conclusioni diverse dall'eutanasia...

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  3. Concetto chiarissimo e fondamentale: nella mia seppur breve esperienza più di una volta di fronte a un dubbio diagnostico (sia su campioni citologici che su preparati istologici) ho riscontrato in alcuni colleghi (per lo più clinici) una sorta di incredulità/insoddisfazione come se fosse scontato riuscire sempre ad emettere una diagnosi di certezza. Purtroppo, come fai giustamente notare tu, in alcuni casi il citopatologo/patologo non può fare una diagnosi solo sulla base degli aspetti morfologici/architetturali perché spesso gli elementi presenti possono non avere tutte le caratteristiche tipiche di un citotipo specifico. In questi casi credo sia fondamentale fornire una serie di diagnosi differenziali e l'ordine con cui vengono indicate dipende necessariamente dall'esperienza. Per questo concordo con te per quanto riguarda la diagnosi morfologica e le differenziali. E magari riuscire ad avere ulteriori approfondimenti (sia per quanto riguarda il citotipo della neoplasia che la natura dell'eritrofagocitosi)!!! Ma purtroppo spesso i casi più interessanti e complessi sono poi anche quelli che rimangono in sospeso ... e a volte mi tornano in mente prima di addormentarmi, togliendomi il sonno per qualche minuto!

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  6. Ciao Giuseppe: voto registrato! Spero di ottenere notizie definitive dal veterinario curante per fornirvi manciate di fieno diagnostico su cui pascolare!!

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  7. Ok, purchè si tratti di fieno privo di pesticidi!!

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  8. Ciao! non sono un'esperta citologa quindi metto già le mani avanti..ma riguardo al caso 1: date le dimensioni delle cellule, rotonde, elevato rapporto N/C, citoplasma basofilo e presenza di granuli eosinofili...non potrebbe trattarsi di Linfoma a grandi cellule granulare?

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  9. Ciao Silvia
    non lo escluderei, ma mi stupirebbe molto, soprattutto perché i granuli di questo linfoma sono generalmente molto grossolani in forma e dimensione ed intensamente eosinofili, mentre nel caso in questione la granulazione è fine, talora indistinta e mi fa pensare ad altre origini. Tuttavia penso che l'opzione che proponi non sia pellegrina e che in eventuali approfondimenti di tipo immunocitochimico si potrebbe valutare anche il linfoma LGL, magari in presentazione inusuale.
    Grazie per il commento!

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