Caso 1: gatto,
DSH, sesso MC, 10 anni; campionamento del parenchima epatico; dati clinici e
anamnestici non segnalati.
Esfoliano
sporadici epatociti, interessati da fenomeni modesti di danno aspecifico e reversibile,
riferibile a steatosi microvescicolare, organizzati in piccoli lembi; gli
epatociti sono circondati da numerosissimi elementi rotondocellulari di aspetto
linfoide, di medie-grandi dimensioni, prevalentemente monomorfi, a citoplasma
variabilmente basofilo, contenente microglobuli acromatici e nucleo rotondo a
cromatina granulare o grossolana, nucleolato.
Secondo la
descrizione riportata nel testo di Meuten aggiornato nel 2017, con l’eccezione
del linfoma epatosplenico e del linfoma epatico epiteliotropo, si evince che il
linfoma epatico non è una neoplasia epatica primaria ma è soprattutto
espressione di una distribuzione generalizzata ad altri organi:
conseguentemente si rende necessaria e cruciale la stadiazione clinica, che
comporti la valutazione citologica dei parenchimi splancnici, del midollo
ematopoietico e del sangue periferico.
Caso 2: gatto, DSH,
sesso FS, 4 anni; nodulo del naso a livello mucocutaneo.
Il campione si
caratterizza per esfoliazione di elementi di grandi dimensioni, a citoplasma
rotondeggiante, anfofilo, ossia dotato di una risposta ai coloranti che
comporta un doppio cromatismo, basofilo di fondo, con alone eosinofilo
riferibile ad arcoplasma e nucleo rotondo, a cromatina granulare, nucleolato,
costantemente eccentrico; i caratteri morfologici depongono per una
proliferazione plasmocellulare, direi un plasmocitoma extramedullare, anche se
la diagnosi sarebbe subordinata ad una stadiazione che escluda i coinvolgimenti
del midollo ematopoietico o di altri parenchimi; malgrado la natura
rotondocellulare degli elementi neoplastici, è frequente la tendenza ad
aggregarsi in gruppi discoesi, talora attraversati da assi capillari (foto 1a);
questa tendenza potrebbe essere spiegata dal fatto che a volte il plasmocitoma
si distribuisce in aree compatte sepimentate da assi stromali vascolarizzati.
Caso 3: cane,
razza Yorkshire, sesso M, età 14 anni; noduli confluenti sottocutanei in
regione del dorso; sospetto di pannicolite.
Malgrado il fondo
sia rappresentato da globuli acromatici numerosi e di calibro variabile,
riferibili a materiale lipidico, di presumibile origine adiposa, non si
rilevano i caratteri classici della flogosi, bensì la presenza di elementi
rotondocellulari di medie-grandi dimensioni, a citoplasma debolmente basofilo,
contenenti nucleo rotondo a cromatina grossolana, nucleolato.I caratteri individuano un linfoma cutaneo, ma l’associazione con abbondante materiale lipidico inducono a sospettare una forma del linfoma del gruppo PTCL (Peripheral T Cell Lymphoma), denominato linfoma panniculitis-like, che origina dai linfociti T citotossici e si presenta clinicamente in tutto simile a una pannicolite, per la sua tendenza a proliferare nell’interstizio del pannicolo adiposo; ovviamente sarebbe necessaria una conferma istologica e fenotipica.
Ciao Carlo!! Riguardo al caso 2: del tutto folle pensare ad osteoblasti? grazie!
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