Caso 1: cane,
Staffordshire terrier, M, 10 anni; massa epatica 3 x 2 cm di diametro nel
parenchima epatico; campionamento per FNCS
Classico caso citologico
da CRAMPO, dove è sempre bello alzare i polveroni della discussione: esfoliano
epatociti in numero elevato, organizzati in aggregati tridimensionali, che sono
attraversati da vasi capillari lineari o ramificati (figura 1a e 1b); ricordo a tutti che i
capillari non sono reperto normale nel fegato, in quanto i sinusoidi non danno
mai mostra di sè e che i capillari portali o centrolobulari non esfoliano; per
cui trovare aggregati di epatociti attraversati da capillari significa
osservare un parenchima la cui neovascolarizzazione è generalmente associata a
una proliferazione neoplastica; la raccomandazione è di non confondere i
capillari con i fasci di fibrosi!!!! Inoltre le cellule si organizzano in
gruppi irregolari, sovrapposti, a geometrie disordinate, talora circondati da
nuclei nudi; si osservano inoltre strutture microacinari; malgrado non si
rilevino i caratteri classici di malignità, la mia diagnosi finale, su base soprattutto
architetturale è di un carcinoma epatocellulare.
Caso 2: cane,
incrocio, 16 anni, neoformazione del canale auricolare; tampone auricolare.
Ritengo scorretto
il campionamento per tampone di una lesione neoplastica, in quanto la
superficie è difficilmente occupata da elementi neoplastici, più probabilmente
da cellule di copertura, detrito, sangue e flogosi; nel caso in questione
esfoliano elementi epiteliali cheratinizzati nucleati, caratterizzati da un
citoplasma repleto da numerosissimi corpuscoli eosinofili, che si disperdono o
si concentrano attorno al nucleo rotondo, a cromatina compatta o granulare; la
mia interpretazione è relativa all’accumulo citoplasmatico di granuli di cheratoialina
con aspetto displastico; la cheratoialina è una proteina da cui deriva la
cheratina e che è presente negli strati granulari dell’epidermide nei
cheratinociti in maturazione; questo processo patologico potrebbe associarsi a
fenomeni di paracheratosi, testimoniati dai nuclei ancora evidenti o come conseguenza
dell’azione di farmaci topici o disordini dela corneificazione; la flogosi
associata è costituita da granulociti neutrofili segmentati o cariolitici ma
non si rileva un solo agente eziologico, a ulteriore testimonianza che, secondo
la mia visione, è stato usato un qualche farmaco topico nel canale auricolare,
forse in presenza dei sintomi di un’otite ma prima di realizzare che ci fosse
una neoplasia. Non so associare questo fenomeno all’eventuale neoplasia
sottostante, ma il quadro citologico è troppo coreografico per non discuterlo!