giovedì 7 marzo 2019

Casi citologici giorno martedi 5 marzo 2019


Caso 1: cane, Staffordshire terrier, M, 10 anni; massa epatica 3 x 2 cm di diametro nel parenchima epatico; campionamento per FNCS
Classico caso citologico da CRAMPO, dove è sempre bello alzare i polveroni della discussione: esfoliano epatociti in numero elevato, organizzati in aggregati tridimensionali, che sono attraversati da vasi capillari lineari o ramificati (figura 1a e 1b); ricordo a tutti che i capillari non sono reperto normale nel fegato, in quanto i sinusoidi non danno mai mostra di sè e che i capillari portali o centrolobulari non esfoliano; per cui trovare aggregati di epatociti attraversati da capillari significa osservare un parenchima la cui neovascolarizzazione è generalmente associata a una proliferazione neoplastica; la raccomandazione è di non confondere i capillari con i fasci di fibrosi!!!! Inoltre le cellule si organizzano in gruppi irregolari, sovrapposti, a geometrie disordinate, talora circondati da nuclei nudi; si osservano inoltre strutture microacinari; malgrado non si rilevino i caratteri classici di malignità, la mia diagnosi finale, su base soprattutto architetturale è di un carcinoma epatocellulare.

 

 

 

 
Caso 2: cane, incrocio, 16 anni, neoformazione del canale auricolare; tampone auricolare.
Ritengo scorretto il campionamento per tampone di una lesione neoplastica, in quanto la superficie è difficilmente occupata da elementi neoplastici, più probabilmente da cellule di copertura, detrito, sangue e flogosi; nel caso in questione esfoliano elementi epiteliali cheratinizzati nucleati, caratterizzati da un citoplasma repleto da numerosissimi corpuscoli eosinofili, che si disperdono o si concentrano attorno al nucleo rotondo, a cromatina compatta o granulare; la mia interpretazione è relativa all’accumulo citoplasmatico di granuli di cheratoialina con aspetto displastico; la cheratoialina è una proteina da cui deriva la cheratina e che è presente negli strati granulari dell’epidermide nei cheratinociti in maturazione; questo processo patologico potrebbe associarsi a fenomeni di paracheratosi, testimoniati dai nuclei ancora evidenti o come conseguenza dell’azione di farmaci topici o disordini dela corneificazione; la flogosi associata è costituita da granulociti neutrofili segmentati o cariolitici ma non si rileva un solo agente eziologico, a ulteriore testimonianza che, secondo la mia visione, è stato usato un qualche farmaco topico nel canale auricolare, forse in presenza dei sintomi di un’otite ma prima di realizzare che ci fosse una neoplasia. Non so associare questo fenomeno all’eventuale neoplasia sottostante, ma il quadro citologico è troppo coreografico per non discuterlo!