giovedì 5 marzo 2020

Casi citologici giorno martedi 3 marzo 2020


Caso 1: cane, Shih-Tzu, sesso M, 12 anni; neoformazione a carico della cute dell’orecchio; prelievo per agoinfissione.
Caso facilissimo di neoplasia rotondocellulare, morfologicamente riferibile ad un plasmocitoma; sono rappresentati tutti i criteri di diagnosi di questa neoplasia, il profilo rotondeggiante, il citoplasma basofilo, contenente l’arcoplasma perinucleare, il nucleo eccentrico, talora doppio o multiplo, la presenza delle cosidette figure a fiamma.



Prendo spunto da questo caso per sottolineare che il plasmocitoma cutaneo, malgrado quasi sempre benigno, è dotato di presentazione morfologica potenzialmente molto diversificata; sono descritti 5 sottotipi istologici di plasmocitoma cutaneo ed è legittimo aspettarsi conseguentemente l’esfoliazione di cellule con caratteri diversi . Il sottotipo ialino è dotato di citoplasma uniforme con nucleo falciforme. Il sottotipo maturo è costituito da plasmacellule tipiche. Il sottotipo clivato è dotato di citoplasma variabilmente granulare e nucleo convoluto e alcuni elementi multinucleati. Il sottotipo asincrono è caratterizzato da asincronia di maturazione citoplasmatica/nucleare, è dotato di citoplasma con arcoplasma ma nucleo di aspetto immaturo. Il tipo polimorfo-blastico è caratterizzato da marcato pleomorfismo, mitosi numerose ed è privo di arcoplasma. la variante coinvolgente il cavo orale prevede anche un ulteriore sottotipo, denominato blastico-monomorfo, costituito da grandi cellule, nucleo eucromatico e nucleolo singolo prominente. Malgrado queste descrizioni siano state formulate per i campioni istologici, potrebbe essere interessante provare a cercare una correlazione con l’aspetto citologico!!!

Caso 2: cane, meticcio, sesso FS, 10 anni; neoformazione alla base della lingua; modalità di prelievo non indicate.
Spicca subito la caratteristica saliente del campione che è rappresentata dalla presenza di elementi epiteliali singoli o in aggregato pavimentoso, a citoplasma cheratinizzato, frequentemente occupato da granuli eosinofili dispersi o fittamente aggregati e nucleo rotondo, lievemente dismetrico, a cromatina granulare; le cellule descritte sono circondate da componente infiammatoria abbondante, di tipo prevalentemente granulocitario neutrofilico, con aspetto segmentato o cariolitico, di cui si apprezza fagocitosi batterica occasionale.



Il mio dubbio, come discusso in altri casi analoghi (andate a rivedere uno dei casi del 5 marzo 2019, proprio un anno fa) è il ruolo da attribuire ai granuli che riempiono il citoplasma degli elementi epiteliali e che potrebbe essere riferito a disturbi della cheratinizzazione o della corneificazione, come conseguenza della flogosi associata; in assenza di atipie nucleari sufficienti, la mia diagnosi si orienterebbe soprattutto verso una forma di displasia dell’epitelio, la cui definizione è sempre fumosa: secondo le descrizioni, la displasia rappresenterebbe un insieme di alterazioni morfologiche indotte da stati flogistici, che mimano un carcinoma, ma che si risolvono dopo la rimozione dello stato infiammatorio associato.