casi citologici giorno 9 luglio 2014

Caso 1: cane, razza Akita inu, sesso M, età 16 mesi. Neoformazione apparentemente inglobante (o comunque adiacente) il microchip identificativo; neoformazione nel sottocute della del base collo sx, di forma irregolare vagamente ovalare bernoccoluta di circa 1,5cm.

Esfoliano, su fondo ematico e detritico, numerosi elementi fusocellulari di piccole-medie dimensioni, a citoplasma debolmente basofilo, talora caudato o stellato, contenenti nucleo ovoide modicamente dismetrico a cromatina irregolare, talora nucleolato. Gli elementi descritti sono organizzati in lembi variabilmente discoesi, frequentemente tridimensionali, talora con organizzazione storiforme, dalla cui periferia si distaccano in piccoli lembi o singolarmente. Frequentemente si rileva componente infiammatoria, di tipo linfocitario maturo e macrofagico, commista alla cellularità fusata o dispersa sul fondo.


Il quadro individua caratteri borderline tra una grave reattività fibroplasica ed una neoplasia mesenchimale maligna, ossia l’Alpha e l’Omega della diagnostica, una delle Colonne d’Ercole della citopatologia diagnostica attuale, la tomba di ogni citologo che si avventuri nei suoi territori; la lesione, benchè i dati in merito siano controvertibili, potrebbe conseguire al danno post-traumatico indotto dall'inoculazione del microchip (esiste una bella bibliografia sull'argomento: Carminato A1, Vascellari M, Marchioro W, Melchiotti E, Mutinelli F.Microchip-associated fibrosarcoma in a cat. Vet Dermatol. 2011 Dec;22(6):565-9. Vascellari M, Melchiotti E, Mutinelli F. Fibrosarcoma with typical features of postinjection sarcoma at site of microchip implant in a dog: histologic and immunohistochemical study. Vet Pathol. 2006 Jul;43(4):545-8.). A volersi sbilanciare, il numero delle cellule è troppo elevato per essere una fibroplasia reattiva e, a fronte della clinica, delle atipie modeste e della flogosi, credo che una diagnosi di sarcoma sarebbe quella più lucida.





Caso 2: cane, razza Dogo argentino, sesso M, età 7 anni. Dolore articolare con tumefazione dei carpi, nessun segno radiografico di artrosi. Linfoadenomegalia degli esplorabili. Lieve aumento delle gammaglobuline, leishmania negativo , positività sierologia ad Ehrlichia ma negativa PCr su sangue. Nessun miglioramento con doxiclina 10 mg/kg per 28 giorni( terapia in corso). Esami eseguiti: Rx torace nella norma. Eco addome: linfoadenomegalia soprattuto dei lombo aortici; precedente orchiectomia (gennaio 2014) per seminoma. Sospetto artrite autoimmune. Animale magro, linfoadenomegalia, normotermico, dolore ai carpi e sospetto anche sui tarsi. Nessuna vaccinazione negli ultimi 3 mesi.

Bella ricca e doviziosa la descrizione clinica ed anamnestica, ad averne di così ricche e ramificate! Esfoliano elementi linfoidi polimorfi, dominati da piccoli linfociti maturi od in maturazione, da blasti sporadici e da plasmacellule numerose, associati a granulociti eosinofili (numerosi, almeno 3-4/HPF), neutrofili, di aspetto segmentato ed a macrofagi in attività di fagocitosi di materiale pigmentario di aspetto melanico, presente anche disperso in granuli sul fondo dell'allestimento, oppure di fagocitosi di globuli basofili.

L’elogio della descrizione clinica ed anamnestica non si sposa con le mie considerazioni, poiché i rilievi individuano i caratteri morfologici di un’iperplasia reattiva con linfadenite a prevalenza eosinofilica ed aspetti indiretti di dermatopatia cronica: tecnicamente questa forma di alterazione morfologica va sotto il nome di “linfoadenopatia dermatopatica”, rappresentata dalla reattività, dalla flogosi e dai segni indiretti di dermatopatia cronica, ossia la melanina e il materiale globulare basofilo (ho sempre sospettato che sia materiale di provenienza annessiale apocrina…). Considererei la presenza quindi di una dermatopatia, anche se non è descritta, mentre non ho la più pallida idea di come associarla alla presunta artropatia; l'analisi citologica del liquido articolare potrebbe contribuire a fornire ulteriori indicazioni diagnostiche.




6 commenti:

  1. Bel caso (come sempre del resto). Mi chiedo se la presenza di un'organizzazione in lembi e l'architettura rilevata possa essere più suggestiva di un sarcoma oppure ti capita di rilevarla anche in corso di fibroplasia. Spesso mi capita di vedere fibroplasie anche furibonde, ma con elementi fusati singoli, o in piccoli gruppetti scarsamente coesi, frammisti alle cellule infiammatorie, mai così organizzati. Grazie. Emanuele Mussi

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  2. Caso 1: il sottoscritto da vero ignorante e pusillanime (giusto per evitare di restare con le ossa rotte e l'orgoglio ferito, esperienza già tristemente provata) consiglia: biopsia istologica, biopsia istologica, biopsia istologica,.................

    p.s.: se proprio mi devo sbilanciare, tra colleghi, voto per la fibroplasia molto reattiva.

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  3. sempre isto, isto, isto....

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  4. Amici citonauti,
    questo è un caso di ambiguità classica in citologia, ma io credo che la nostra funzione sia, per quanto possibile, fornire indicazioni al clinico che possano servirgli e non aggiungere dubbi e frustrazioni. Per cui in certi casi bisogna prendere la responsabilità per il bavero e ringhiarle a muso duro di fare diagnosi... in questo specifico caso per esempio è vero che i caratteri morfologici delle cellule sono controvertibili, ma sono troppo numerose e le architetture storiformi troppo abbondanti per una fibroplasia reattiva, per questo mi sono sbilanciato su una diagnosi di sarcoma. io credo molto nel numero di cellule fusate quando si tratta di fare una diagnosi di sarcoma e sono d'accordo con Emanuele che generalmente nei casi di fibroplasia esse sono singole od in piccoli gruppi. Tuttavia non dimentichiamo gli ammonimenti di Giuseppe: se qui potremmo sbilanciarci, in tanti altri casi non è possibile o sarebbe troppo azzardato per cui ci dovremo arrendere alla necessità di una conferma istologica.

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  5. Puoi ringhiare a muso duro se ti chiami Masserdotti e simili.

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