casi citologici giorno 10 dicembre 2014

Caso 1: cane, razza Boxer, sesso F, età 9 anni. Massa ulcerata e indolente delle dimensioni di una noce comparsa da due mesi nello stesso arto in cui era stato asportato un mastocitoma. Eseguita FNA.

I campioni si caratterizzano per l'esfoliazione, su fondo ematico e detritico, di una componente fusocellulare, rappresentata da elementi a citoplasma debolmente basofilo caudato o fusato, contenente nucleo ovoide dismetrico, a cromatina irregolare nucleolato, organizzati in lembi irregolari immersi nel contesto di abbondantissimo materiale eosinofilo denso in strands grossolani ed associati a cellule infiammatorie disperse di tipo granulocitario neutrofilico, con aspetto segmentato ed eosinofilico. In alcuni allestimenti dominano invece elementi rotondocellulari a citoplasma contenente un quantitativo variabile di granulazione metacromatica, recanti nucleo rotondo a cromatina irregolare, dispersi singolarmente e frequentemente interessati da fenomeni di ressi citoplasmatica.

Osservare due campionamenti della stessa lesione ingenera in questo caso un bell’imbarazzo diagnostico; nel primo campione dominano le cellule fusate, con aspetti di atipia anche considerevoli, nel secondo prevalgono i mastociti; sulla base delle caratteristiche morfologiche, ma anche spinto dall’anamnesi propendo per una diagnosi di mastocitoma a differenziazione morfologica moderata, con intensa fibroplasia reattiva e flogosi secondaria.





Caso 2: cane, razza Setter inglese, sesso F, età 4 anni. Nodulo sottocutaneo di 4 cm in regione del collo, modicamente dolente.

Esfoliazione abbondante di elementi infiammatori, rappresentati soprattutto da granulociti neutrofili di aspetto segmentato o variabilmente (talora marcatamente) cariolitico, che si disperdono singolarmente o si concentrano attorno ad aggregati voluminosi tridimensionali di batteri filamentosi e coccoido-bastoncellari; le forme filamentose presentano a volte ramificazione, protoplasma segmentato e orientamento radiale.


Quadro citologico di flogosi suppurativa settica, verosimilmente sostenuta da agenti batterici del genere Actinomycetaceae. Esistono studi un po’ vecchi ma sempre interessanti (Bestetti, 1978), che hanno approfondito gli aspetti morfologici delle colonie di Actinomicetacee, individuando appunto la doppia anima morfologica coccoido-bastoncellar e filamentosa, identificando le segmentazioni del protoplasma come setti separati da membrana (“cross walls”). L’aspetto di questi batteri filamentosi e segmentati conferisce il termine “micetacee” per la loro somiglianza ad ife fungine. Altre caratteristiche di questo genere sono la tendenza alla disposizione in colonie tridimensionali, macroscopicamente definiti “granuli di zolfo”, microscopicamente riferibili ai cespugli di batteri descritti. Considererei soprattutto esiti di ferite da corpo acuminato o della progressione di un corpo estraneo, comuni veicoli di batteri del genere Actinomicetacee; non escluderei tuttavia conseguenze di soluzioni di continuo a carico della mucosa oro-faringo-esofagea.



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