casi citologici giorno 31 dicembre 2014

Caso 1: gatto, razza Europeo, sesso F, età 11 anni: massa addominale in regione linfonodi digiunali.

I campioni si caratterizzano per l'esfoliazione abbondante di elementi a citoplasma indistinto, ovoide, colonnare, caudato o fusato, debolmente basofilo, frequentemente dilatato da microglobuli acromatici a margini netti, contenente nucleo ovoide dismetrico, a cromatina grossolana nucleolato. Gli elementi descritti sono organizzati in lembi discoesi, bi-tridimensionali, attraversati da sporadici assi vascolari, immersi in quantitativo abbondantissimo di materiale fibrillare eosinofilo denso, alla periferia dei quali si osservano sporadiche disposizioni in palizzata.

Il quadro individua i caratteri relativi ad una neoplasia maligna di origine mesenchimale. Non ci ho capito niente, questa è la verità… Si può dire di tutto tranne che i campioni manifestino aspetti riferibili a provenienza linfonodale; per cui si rende necessaria una rivalutazione relativa alla localizzazione anatomica, all'estensione ed ai coinvolgimenti circostanti, sulla base della quale stabilire la possibilità della rimozione chirurgica e l'esecuzione di approfondimenti di tipo istopatologico.  Così a naso mi verrebbe da pensare ad un condrosarcoma, ma devo ammettere che è dura ipotizzarlo nell’addome di un gatto, anche se è vero che esistono sarcomi con forme di metaplasia, per esempio nel pancreas. Opzionerei anche un sarcoma intestinale e, perché no, una neoplasia ovarica, ma prima di ogni considerazione vorrei conoscere la sede anatomica di insorgenza della lesione.





Caso 2: cane, razza meticcio, sesso FOH, età 1 anno. Linfoadenomegalia sistemica. Anemia modicamente rigenerativa e trombocitopenia, con leucocitosi. Cane attualmente in terapia antibiotica con azatromicina, doxiciclina e claritromicina per sospetto di micobatteriosi.

Esfoliazione di linfociti maturi od in maturazione, associati a numerosissimi corpi bastoncellari acromatici, dispersi sul fondo dell'allestimento o fagocitati da alcuni macrofagi singoli, riferibili ad agenti del genere Mycobacterium. L’esame del midollo ematopoietico, eseguito dall’amico e collega Luca Zandonà riferisce della presenza di macrofagi in fagocitosi di elemenit dello stesso tipo.


Il quadro citologico individua una linfoadenite macrofagica, che conferma il sospetto clinico riferibile ad infezione da agenti del genere Mycobacterium, con coinvolgimento del midollo ematopoietico. La cosa che mi stupisce è il quantitativo massiccio di micobatteri in un cane già in terapia e la relativa scarsa reattività linfonodale (elementi linfoidi in numero modesto), nonché il coinvolgimento del midollo ematopoietico. Da alcuni commenti emerge che spesso le infezioni da micobatteri opportunisti si caratterizzano per un numero molto elevato di agenti eziologici liiberi o fagocitati; attualmente sono allo studio indagini di tipo biologico molecolare per identificare il tipo di micobatterio e per stabilire se ci sono rischi di salute pubblica. Non ne so molto di clinica ma la mia domanda per tutti voi è: ma questo cane non avrà una forma di anergia immunitaria, che permette una diffusione così estesa del micobatterio da raggiungere il midollo ematopoietico, o è una condizione normale?




4 commenti:

  1. ciao!
    nessun commento relativo ai due casi..
    solo auguri a te e a tutti i citonauti....

    Ugo

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  2. Ciao Ugo,
    ma io, siccome non ci ho capito niente, volevo i tuoi commenti!!!
    Comunque i tuoi auguri sono graditissimi e li ricambio di cuore.
    Ciao!

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    1. ciao.
      ancora relativamente ai due casi,
      per il primo, condrosarcoma può sicuramente essere possibilità, anche se ma matrice è molto fibrillare e simil mixoide. Qualche tempo fa avevo visto liposarcoma intestinale pleomorfo, poco differenziato, con cellule po' vacuolizzate e materiale extracellulare come questo...boh?
      per il secondo, hai dati aggiuntivi? elettroforesi per verificare eventuale ipogammaglobulinema?, misurazione immunoglobuline? ricordo che è stato pubblicato un paio di anni fa (?) articolo su VCP in cui hanno validato il metodo usando chimica liquida su strumenti di uso comune. alcun lab le misurano regolarmente credo...

      ugo

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  3. Ugo grazie,
    mi hai dato un'opzione differenziale stupenda per il primo caso, spero di poterla verificare e di informare tutti.
    Per il secondo caso siamo fortunati, ho i dati che mi chiedi; allora: IgG: 639 mg/dl (i.r.:323-659). IgM: 818 mg/dl (i.r.: 61-99). IgA: 30.06 mg/dl (i.r.: 0.1-1.8). La foresi individua un aumento delle alfa due e delle beta-gamma. Da quanto risulta mi orienterei verso la reazione di un soggetto assolutamente immunocompetente, che dici?

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