martedì 3 novembre 2020

Casi citologici giorno martedi 3 novembre 2020

 Caso 1: cane, incrocio, F, 13 anni; campionamento del fegato; dati clinici e anamnestici non segnalati.

Generalmente mi rifiuto di emettere diagnosi nette quando esamino campioni di fegato in assenza di indicazioni cliniche, anamnestiche, dei dati di laboratorio o della descrizione dell’aspetto ecografico del fegato, in quanto la citologia epatica è torbida e la collocazione dei rilievi citologici in un contesto preciso è indispensabile; i campioni di questo caso si caratterizzano per la presenza di epatociti a citoplasma indistinto, vagamente dilatato, talora contenente materiale pigmentario di aspetto lipofuscinico; tra gli epatociti si rilevano stampi frequentissimi di materiale biliare, indicativo di una condizione ostruttiva a carico del deflusso biliare; inoltre si rilevano cellule che spiccano per differenza morfologica, quasi certamente di derivazione non epatocitaria, di grandi dimensioni, a citoplasma rotondeggiante, debolmente basofilo, contenenti nucleo irregolarmente rotondo. dismetrico, a cromatina grossolana, talora nucleolato, per giunta in attività mitotica con aspetto atipico (ma delle mitosi chissene…); questi elementi si dispongono in aggregati bidimensionali discoesi, occasionalmente sotto forma di brevi filiere. Vale il principio di partenza, cioè astenersi da diagnosi squadrate, ma qui chiederei un bel confronto con i dati ecografici, in quanto queste cellule hanno il potere di evocare con forza la possibilità di una neoplasia epiteliale maligna, quasi sicuramente un colangiocarcinoma, possibile responsabile peraltro della colestasi.



Caso 2: cane, Labrador, MC, 12 anni; campionamento per apposizione di croste e scaglie generalizzate.

Sono tendenzialmente contrario al campionamento per apposizione, in quanto utile quasi solo per valutare flogosi di superficie e poco altro, ma in questo caso devo ricredermi; qui infatti, in mezzo a cellule cheratinizzate anucleate, si osservano numerosissimi elementi rotondocellulari di aspetto linfoide, dimensioni medie-grandi, scarso citoplasma debolmente basofilo e nucleo irregolarmente rotondeggiante, quasi mai nucleolato. La mia diagnosi è di linfoma cutaneo, probabilmente epiteliotropo, la cui componente cellulare ha probabilmente trasmigrato fino agli strati epidermici di superficie, diventando campionabile con una banale apposizione. In alternativa, può darsi che siano state asportate le scaglie o le croste e che, asportando magari l’epidermide, siano diventati campionabili gli strati dermici superficiali.