casi citologici giorno 3 dicembre 2014

Caso 1: cane, razza meticcio, sesso F, età 12 anni. Lesioni sulla mucosa orale di tipo ulceroso e scialorrea. eseguito prof B e RX torace dove si vede massa mediastinica di 4 per 4 cm nessun sintomo respiratorio.

Esfoliazione, su fondo modicamente ematico, di elementi linfoidi polimorfi, dominati da piccoli linfociti maturi od in maturazione, associati sporadicamente a mastociti singoli. La cellularità linfoide è accompagnata da cellule di reminiscenza epiteliale, a citoplasma poligonale, debolmente basofilo, frequentemente contenente globuli acromatici e recanti nucleo rotondo a cromatina irregolare nucleolato, organizzati in lembi discoesi bidimensionali, entro cui si interconnettono in disposizioni pavimentose.

Il quadro individua i caratteri relativi ad un timoma, tipo misto linfoepiteliale. Non si esclude con certezza l'esistenza di un carcinoma timico, poiché gli elementi che ho battezzato come epiteliali presentano alcune atipie. Non ho elementi per sostenere quello che sto per scrivere, ma chissà se le lesioni del cavo orale sono correlate al timoma, come a volte si descrive in corso di infiltrazioni linfoplasmocellulari dell’interfaccia, vasculiti e altre condizioni su base immunomediata… Riterrei necessaria una stadiazione clinica accurata, rimozione chirurgica ed approfondimenti di tipo istopatologico ed immunoistochimico, un po’ per confermare la diagnos citologica, ma soprattutto per escludere la possibilità, remota, di una metastasi linfonodale di una neoplasia epiteliale a primitività ignota.





Caso 2. Gatto, razza Europeo, sesso F, età 10 anni. Ad agosto asportato da colleghi, nodulo ulcerato cuscinetto plantare piede sx, il linfonodo popliteo omolaterale è rimasto aumentato di volume anche dopo la chirurgia, da allora il gatto vomita, tende a perdere peso, è diventato apatico e totalmente inappetente.

Esfoliano numerosi elementi rotondocellulari a citoplasma debolmente basofilo, frequentemente contenente microgranuli indistinti eosinofili e recanti nucleo rotondo modicamente dismetrico a cromatina grossolana, occasionalmente nucleolato, associati a linfociti maturi od in maturazione ed a plasmacellule sporadiche. La cosa interessante di questi elementi, riconoscibili facilmente come mastociti cheinvadono il parenchima linfonodale, è che manifestano una attività frequente di eritrofagocitosi.

L’attività di eritrofagocitosi mastocitaria è una caratteristica già riconosciuta in passato nei mastociti di gatto e di topo ed è descritta nella mastocitosi sistemica dell’uomo come causa di anemia. In effetti questo gatto era anemico rigenerativo (RBC: 4.42x106/µL – reticolociti aggregati: 2.5%) e la Silvia Tasca, punta di diamante dell’ematologia veterinaria, ha visto elementi scarsamente differenziati in circolo, presumibilmente di origine mastocitaria. Il quadro individua i caratteri relativi ad una localizzazione linfonodale di mastocitoma con aspetti morfologici riferibili al tipo scarsamente granulato, atipico od istiocitico e una presumibile invasione ematica. Approfondimenti stadiativi, tesi a valutare il possibile coinvolgimento dei parenchimi splancnici e del midollo ematopoietico potrebbero individuare un comportamento maligno del mastocitoma di questo gatto, che nella sua specie invece è generalmente poco aggressivo.




2 commenti:

  1. Caso 2: Vabbè che parliamo di un gatto, ma gli eosinofili sono del tutto assenti.

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  2. Ciao Pino
    si hai perfettamente ragione, ma nel gatto gli eosinofili nel mastocitoma non sono mai un tipo cellulare prominente. Strano tra l'altro, nel gatto qualunque flogosi è spesso discretamente eosinofilica!!

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