casi citologici giorno 4 giugno 2014

Caso 1. Cane, razza Greyhound, sesso M, età 2 anni. Vomito cronico; endoscopicamente presente severa duodenopatia associata a ectasia dei villi. Prelievo su pinza di mucosa enterica ed allestimento con tecnica squash-prep.

Parliamo di circa 12-13 anni fa: Olanda, Utrecht, io e amico Davide alla corte del professor Bruce Belshaw, ad imparare i rudimenti della nobilissima disciplina della citologia gastrointestinale… la tecnica dello squash-prep, che consiste nello schiacciare tra due vetrini un pezzetto di mucosa altrimenti destinato all’istologia, secondo noi l’ha inventata il nostro professore!!! E, malgrado ormai soppiantata dalla velocità di processazione istologica e soprattutto dagli standard diagnostici esistenti, questa tecnica ha sempre un suo perché! Nel caso in questione esfoliano elementi epiteliali colonnari di origine enterica, a citoplasma basofilo e nucleo basolocato, organizzati in lembi coesi con disposizione in palizzata, circondati ed attraversati da elementi linfoidi polimorfi, dominati da piccoli linfociti maturi od in maturazione, a citoplasma debolmente basofilo, talora contenente microglobuli polari, con nucleo rotondo a cromatina compatta. Si rilevano anche nuclei nudi ipercromatici e materiale globulare disperso.
Il quadro citologico individua un’enterite linfocitaria. Il corredo morfologico è sufficiente per la diagnosi, benchè non voglia assolutamente spiazzare il ruolo chiave dell’istologia necessaria soprattutto per la formulazione del grado e per l’individuazione dei reperti accessori. 








Caso 2. Cane, razza meticcio, sesso M, età 13 anni. Ricoverato per collasso, presente moderato versamento addominale in presenza di 2 masse spleniche con coinvolgimento linfonodo tributario, epatopatia e prostatopatia. Si esegue FNA di milza e fegato.
L’aspirazione delle lesioni spleniche evidenziano, su fondo ematico, elementi occasionali di medie-grandi dimensioni, a citoplasma ovoide o fusato, variabilmente basofilo, entro cui si rileva incorporazione eritrocitaria frequente, recanti nucleo rotondo od ovoide a cromatina grossolana macro nucleolato, dispersi singolarmente od organizzati in piccoli aggregati, dove i bordi citoplasmatici disegnano formazioni lacunari attraversate da eritrociti o leucociti. Dal fegato esfoliano epatociti interessati da fenomeni modesti di dilatazione citoplasmatica per accumulo di materiale acromatico e di pigmento lipofuscinico, organizzati in lembi coesi bidimensionali, talora associati a cellule con caratteri del tutto analoghi a quanto descritto precedentemente.

Il quadro individua i caratteri relativi alla localizzazione splenica ed epatica di neoplasia mesenchimale maligna, morfologicamente riferibile ad emangiosarcoma. La diagnosi è possibile basandosi sul carattere mesenchimale delle cellule, sui loro aspetti di atipia e soprattutto sulla loro reminiscenza endoteliale, rappresentata dalla localizzazione eritrocitaria intracitoplasmatica e dai tentativi di costruire lacune vascolari.





9 commenti:

  1. caso 1:
    ma la cromatina pallida? ha un significato particolare o, semplicemente, non è ancora andata a mare?

    caso 2:
    messaggio per Pino: se Masserdotti parla di "cellule brutte come una caduta dalle scale", puoi anche smettere di lamentarti delle mie descrizioni dei vetrini!

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  2. Ciao Carlo. Caso 2: Se avessi visto solo la foto 7, potevo anche pensare ad un carcinoma. Mi è capitato un caso di emangiosarcoma epatico (d.istologica) con citologia compatibile con carcinoma (molto probabilmente perchè il vetrino l'ha visto il sottoscritto!). Che figuraccia!!!

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  3. bellissimo caso carletto!! l'entrata a gamba tesa delle cellule mesenchimali fa capire quanto cattivo sia l'emangiosarcoma!!

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  4. Ciao Marta
    la cromatina pallida ed il citoplasma lievemente basofilo sarebbero i marker morfologici che identificano il linfocita T... solo che non si può dire troppo forte questa cosa perchè ci sono puristi dell'immunocitochimica che potrebbero condannarmi al fuoco eterno!

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  5. Ciao Pino
    sono solidale con te e avrei fatto la stessa figuraccia se avessi visto solo quelle cellule... per ovviare all'inconveniente bisogna pensare al fatto che è improbabile che un carcinoma si presenti in forma così lassamente discoesa e soprattutto che è improbabile che un carcinoma coinvolga il fegato con così poche cellule, ma come obietti tu, confondere queste cellule non è assolutamente un disonore. In caso di dubbio meglio ripetere il campionamento ed approfondire le ricerche cliniche ed anamnestiche.

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  6. Ciao Carlo, premetto che non ho una grandissima esperienza sulla citologia del gastroenterico quindi la mia domanda potrebbe risultarti banale: il materiale globulare acromatico disperso sul fondo è normalmente presente in preparati allestiti tramite schiacciamento di una biopsia intestinale? Se no, potrebbe essere espressione di linfangectasia e quindi accompagnare quelle enteropatie che istologicamente presentano marcati aspetti di dilatazione del chilifero centrale? Grazie in anticipo.

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  7. Ciao Filippo
    no, il materiale globulare sul fondo è detrito aspecifico, credo che sia una sorta di materiale normalmente presente nel lume intestinale. Invece la linfangectasia, in alcuni casi è visibile, a piccolo ingrandimento, come dilatazione lineare longitudinale dei villi, quando questi si mantengono integri dopo lo squash prep; tra l'altro il quadro è molto suggestivo. Prometto che se mi capita qualche caso inserisco delle foto e ve le faccio vedere!

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    1. Anche se la tua descrizione è, come sempre, più che esaustiva aspetto trepidante le foto! Grazie ancora.

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