Caso 1: cane, Corso, 5 anni; neoformazione a carico del padiglione auricolare.
Detto fuori dai denti, gli elementi rotondi esfoliati riducono il campo diagnostico a due differenziali, l’istiocitoma e il plasmocitoma; spiego perché, opinioni personali, opterei per il plasmocitoma: anzitutto alcune disposizioni in filiere che nell’istiocitoma non si vedono mai; il citoplasma che talora è occupato da un alone polare; il nucleo rotondo dismetrico, a cromatina compatta; la presenza di alcune cellule binucleate, che nell’istiocitoma si presentano a volte nelle fasi regressive, dove si osservano anche linfociti, qui assenti.
Caso 2: cane, meticcio,
maschio, 6 anni; neoformazione alla base della coda.
Caso facilissimo,
dominato da aggregati voluminosi di elementi epiteliali a scarso citoplasma
basofilo e nucleo lievemente dismetrico, a cromatina grossolana, nucleolato,
organizzati in lembi coesi tridimensionali; questi aggregati si associano a
zolle di cheratina lamellare, di dimensioni variabili, a volte da piccoli
gruppi di elementi a citoplasma poligonale anucleato; la flogosi è dominata da
granulociti neutrofili, segmentati o cariolitici, talora in attività di
fagocitosi di batteri coccoidi, associati a macrofagi singoli o in aggregato
epitelioide e cellule giganti multinucleate, che tendono a volte a circondare
la cheratina. I rilievi citologici traducono la diagnosi morfologica in:
proliferazione epiteliale benigna a carattere cheratinizzante con flogosi
piogranulomatosa settica; il commento che riterrei più idoneo è quello relativo
alla presenza di una neoplasia annessiale di presumibile origine follicolare, la
più probabile un acantoma infundibolare cheratinizzante con flogosi conseguente
a rottura profonda, esposizione di cheratina dermica e complicazioni settiche
batteriche.