giovedì 22 ottobre 2020

Casi citologici giorno martedi 20 ottobre 2020

 Caso 1: cane, Corso, 5 anni; neoformazione a carico del padiglione auricolare.

Detto fuori dai denti, gli elementi rotondi esfoliati riducono il campo diagnostico a due differenziali, l’istiocitoma e il plasmocitoma; spiego perché, opinioni personali, opterei per il plasmocitoma: anzitutto alcune disposizioni in filiere che nell’istiocitoma non si vedono mai; il citoplasma che talora  è occupato da un alone polare; il nucleo rotondo dismetrico, a cromatina compatta; la presenza di alcune cellule binucleate, che nell’istiocitoma si presentano a volte nelle fasi regressive, dove si osservano anche linfociti, qui assenti.




Caso 2: cane, meticcio, maschio, 6 anni; neoformazione alla base della coda.

Caso facilissimo, dominato da aggregati voluminosi di elementi epiteliali a scarso citoplasma basofilo e nucleo lievemente dismetrico, a cromatina grossolana, nucleolato, organizzati in lembi coesi tridimensionali; questi aggregati si associano a zolle di cheratina lamellare, di dimensioni variabili, a volte da piccoli gruppi di elementi a citoplasma poligonale anucleato; la flogosi è dominata da granulociti neutrofili, segmentati o cariolitici, talora in attività di fagocitosi di batteri coccoidi, associati a macrofagi singoli o in aggregato epitelioide e cellule giganti multinucleate, che tendono a volte a circondare la cheratina. I rilievi citologici traducono la diagnosi morfologica in: proliferazione epiteliale benigna a carattere cheratinizzante con flogosi piogranulomatosa settica; il commento che riterrei più idoneo è quello relativo alla presenza di una neoplasia annessiale di presumibile origine follicolare, la più probabile un acantoma infundibolare cheratinizzante con flogosi conseguente a rottura profonda, esposizione di cheratina dermica e complicazioni settiche batteriche.






mercoledì 7 ottobre 2020

Casi citologici giorno martedi 6 ottobre 2020

Caso 1: Cane, maschio, 3 anni; lesioni ipoecogene a carico del parenchima splenico. Su fondo ematico si osservano elementi linfoidi polimorfi, dispersi o aggregati in contesto fibrinoso, associati a rari elementi ematopoietici e soprattutto a macrofagi che fagocitano amastigoti del genere Leishmania spp; la diagnosi morfologica è facile, ma mi sembra insuale l’associazione con il dato ecografico relativo a lesioni ipoecogene del parenchima splenico; ovviamente il dato citologico deve essere mediato dalla stadiazione accurata che formalizzi il sospetto e attesti una diagnosi definitiva di leishmaniosi. 
 


 
Caso 2: gatto, razza DSH, 8 anni, FS; versamento pleurico. Il dato morfologico saliente è la presenza di cellularità abbondantissima, su fondo lievemente ematico, virtualmente privo di detrito e di elementi infiammatori; non mi sono stati forniti i dati chimico-fisici del versamento, ma ritengo altamente improbable che un aspetto morfologico di questo tipo non sia ascrivibile ad una neoplasia; anzitutto non ci sono aspetti infiammatori che possano motivare una eventuale reazione mesoteliale o associarsi al danno vascolare che causa un carcinoma in fase metastatica; la mia opinione è la presenza di un mesotelioma, supportato dall’aspetto pseudopapillare degli aggregati e dall’aspetto delle singole cellule, di cui si apprezza un orletto eosinofilo frequente e la disposizione talora concentrata attorno ad accumuli di materiale eosinofilo denso, caratteri tipici delle linee mesoteliali.