giovedì 28 novembre 2019

Casi citologici giorno martedi 26 novembre 2019


Caso 1: Gatto, DSH, 18 anni, MC; campionamento di massa mediastinica; campionamento per agoinfissione ecoguidata. Mi scontro volentieri con convinzioni cliniche che collocano una massa nel mediastino, quando il campione citologico è rappresentato da elementi epiteliali con aspetti di atipia, aggregati in lembi irregolari o con aspetto pseudopapillare, soprattutto in presenza di necrosi diffusa; mi scontro volentieri perché sono pronto a scommettere che la massa non è mediastinica, ma polmonare e nello specifico un carcinoma con aspetti papillari; quali masse mediastiniche conosciamo con queste caratteristiche? Non esistono proliferazioni mediastiniche con caratteri epiteliali, con l’eccezione di masse tracheali o esofagee, che sono rarissime e non hanno questo aspetto; un carcinoma timico sarebbe ancora più raro, soprattutto se consideriamo che non sono presenti elementi linfoidi; conseguentemente tendo a non credere alla sede mediastinica e a pensare piuttosto a una neoplasia polmonare di grandi dimensioni, che abbia ingannato l’imaging con il suo aspetto. Che presuntuoso, vero?





Caso 2: Cane, meticcio, 10 anni, MC; campionamento della prostata; campionamento per agoinfissione ecoguidata. Partiamo dal presupposto che non è segnalato l’aspetto della prostata: esfoliano numerosissimi elementi infiammatori di tipo granulocitario neutrofilico, con aspetto cariolitico, in fagocitosi di batteri coccoidi (by the way, strana la fagocitosi di cocchi nell’apparato urogenitale, dove le infezioni sono sostenute soprattutto da bastoncelli come E coli); con gli elementi infiammatori si rileva la presenza di elementi epiteliali a citoplasma rotondeggiante, talora poligonale, caudato basofilo, occasionalmente cheratinizzato, contenente nucleo rotondo modicamente dismetrico a cromatina irregolare, in aggregati discoesi. l’aspetto delle cellule epiteliali presenti suggerisce un’origine transizionale dai dotti e non dal parenchima ghiandolare: l’associazione tra l’aspetto delle cellule transizionali, modicamente dismetrico e la flogosi suppurativa settica non permette di distinguere tra una flogosi settica primaria con displasia epiteliale e una neoplasia uroteliale primaria con flogosi secondaria; in assenza di dati relativi alla lesione prostatica, suggerirei un tentativo di risoluzione del quadro settico e una nuova valutazione citologica delle lesioni prostatiche, nel tentativo di indagare se davvero sia presente una neoplasia o se le alterazioni rilevate siano conseguenza di fenomeni reattivi dell’epitelio.




 

Caso 3: Gatto, DSH, 15 anni, FS; campionamento di lobo epatico disomogeneo; campionamento per agoinfissione ecoguidata. E quando i campioni provenienti da un fegato con alterazioni ecografiche sono fatti da epatociti virtualmente normali, con accumulo minimo di microglobuli citoplasmatici occasionali e con lieve dismetria nucleare, espressione soprattutto di rigenerazione, aggregati in lembi tridimensionali di aspetto trabecolare a margini netti? Non c’è soluzione, un fegato come questo è virtualmente normale, per cui le uniche considerazioni possibili sono o che non è stato campionato tessuto patologico oppure che quello che è stato prelevato era interessato da una forma di iperplasia nodulare, tipicamente costituita da epatociti virtualmente normali. Ovviamente si rende indispensabile il riscontro di confronto con il dato relativo a cosa il clinico intenda con la definizione di “disomogeneo”: nodulare, iperecogeno, ipoecogeno, a margini irregolari o cosa altro?

 

venerdì 15 novembre 2019

Casi citologici giorno martedi 12 novembre 2019


Caso 1: cane, versamento ascitico.
Mi rimangio tutte le beghe che tiro sempre sulla necessità dei dati clinici, anamnestici e dei valori chimico-fisici per inquadrare un versamento, perché. anche solo per casi sporadici, l’aspetto morfologico è diagnostico da solo, senza ulteriori necessità; il caso in questione è emblematico, dove sedimentano strutture molto grandi, valutabili a piccolo ingrandimento, con profilo irregolarmente rotondeggiante (figura 1) e che sono riferibili a larve di terzo stadio d Mesocestoides spp; ad elevato ingrandimento sono emblematiche le piccole cellule indistinte mesenchimali che formano il corpo parassitario e soprattutto le concrezioni mineralizzate rifrangenti multiple (figura 2), specifiche dei cestodi, definite in vari modi, che chiameremo corpuscoli calcarei; queste strutture originano in vescicole citoplasmatiche e sono costituite da matrice organica e inorganica, rappresentata sorpattutto da calcio, magnesio e carbonato; la loro funzione è ignota ma se ne ipotizza un ruolo protettivo, quando il parassita attraversa l’ambiente acido dello stomaco, oppure per sequestro del calcio, per proteggere i tessuti dalla calcificazione; ancora potrebbero essere prodotti di escrezione per via tegumentaria, ma qualunque sia il loro ruolo, rappresentano la peculiarità morfologica che, nel contesto rappresentato dalle immagini, è estremamente caratteristico per la diagnosi. Per bellissime notizie sulla morfologia, la clinica, la citologia di questa infestazione e sul ciclo vitale del parassita invito tutti alla lettura dell’articolo intitolato “Cytological diagnosis of peritoneal cestodiasis in dogs caused by Mesocestoides sp” di Caruso KJ et al, apparso sul VCP, 2(32) del 2003 a pag 50. Ringrazio Andrea Grassi per avermi riferito il caso.




Caso 2: cane, Segugio, M, neoformazione regione del fianco.
Esfoliano elementi rotondocellulari numerosi, di grandi dimensioni, a citoplasma debolmente basofilo,o talora anfofilo (ricordo, in parole povere, cosa vuol dire: tonalità basofila e eosinofila coesistenti) e nucleo paracentrale, dismetrico, a cromatina grossolana, talora doppio o multiplo; suddividendosi le possibilità diagnostica tra neoplasie di origini soprattutto istiocitaria e plasmocellulare per quale optereste? Io sono propenso a pensare ad una neoplasia plasmacellulare, di cui consiglierei stadiazione clinica, poiché con le atipie serpeggianti, non mi fiderei completamente di una diagnosi di plasmocitoma extramedullare e vorrei escludere prima eventuali coinvolgimenti splancnici. Altre idee diagnostiche?




Caso 3: cane, razza Pastore Tedesco , M, 11 anni, ingrandimento del testicolo.
La diagnosi più facile del mondo: tumore a cellule di Leydig. La fate a piccolo ingrandimento solo rilevando le disposizioni perivascolari di cellule a citoplasma fusato o indistinto, contenente microglobuli acromatici, con nucleo lievemente dismetrico. La diagnosi è facile e tranquilla è la gestione clinica, con l’unico consiglio di sottoporre il testicolo a verifica ecografica, in modo da escludere che accanto al tumore a cellule di Leydig non si annidino neoplasie maligne adiacenti o a carico del testicolo controlaterale, come un seminoma.




Caso 4: gatto, CE, 10 anni, MC, neoformazione guancia.
Caso tipico, dove l’assenza di informazioni cliniche e soprattutto l’assenza di informazioni sul tipo di campionamento, rendono la diagnosi un’operazione indeterminata. Tuttavia, se dovessi fidarmi dei rilievi morfologici, la presenza di elementi epiteliali a citoplasma rotondeggiante, talora cheratinizzato e la dissincronia maturativa del nucleo mi indurrebbe soprattutto a pensare a un carcinoma squamocellulare; non so escludere con certezza che le alterazioni morfologiche siano espressione di una forma grave di displasia epiteliale conseguenza della flogosi presente, soprattutto suppurativa, apparentemente non settica e subordino la diagnosi ad un confronto con il clinico.