martedì 12 ottobre 2021

Casi citologici giorno 12 ottobre 2021

Colpevole. Pigro. Incasinato. Distratto. Ecco, elencati tutti gli aggettivi che mi attribuisco per aver latitato sul mio blog, ritorno a descrivere gli ultimi casi discussi agli incontri mattutini del CRAMPO, sperando di venire perdonato da coloro che hanno aspettato invano (quattro gatti, diciamocelo…). Miao!

Caso 1; cane, razza indeterminata, sesso F, età 5 anni: nodulo cutaneo sul gomito.

Esfoliano numerosissimi elementi fusocellulari a citoplasma debolmente basofilo e nucleo ovoide dismetrico, insolitamente allungato, a cromatina grossolana, talora nucleolato: gli elementi descritti sono aggregati in gruppi discoesi, talora imbrigliati nel contest di materiale eosinofilo, più frequentemente si disperdono singolarmente sul fondo,circondati da detrito cellulare e rari elementi infiammatori.

Facile per chiunque una diagnosi di sarcoma dei tessuti molli (da emettere in ogni caso sempre in associazione ai caratteri clinici e anatomici); per chi volesse qualche particolare in più, sottolineo che il nucleo allungato, che talora assume una forma di sigaro (gli anglosassoni usano il termine”cigar-shaped” ma io sono bresciano per cui lo evito) è indicativo con elevata probabilità di una derivazione muscolare liscia e conseguentemente di una diagnosi di leiomiosarcoma; è più che altro un cioccolatino citologico, in quanto il leiomiosarcoma si comporta, analogamente agli altri tumori del gruppo dei sarcoma dei tessuti molli, manifestando soprattutto invasività locale e scarsissima tendenza alla metastasi ematogena.



Caso 2: gatto, Comune Europeo, sesso FS, età 12 anni; ispessimento a manicotto del duodeno.

L’esfoliazione è dominata da cellule a citoplasma indistinto, di cui si apprezza talora profile rotondeggiante o colonnare, debolmente basofilo o dilatato dall’accumulo di globuli di materiale acromatico a margini netti, contenenti nucleo rotondo dismetrico, a cromatina finemente irregolare; gli elementi descritti si organizzano in aggregate discoesi, nel cui contest tendono a concentrarsi attorno a materiale analogo, in filiere a palizzata o in figure microacinari.

Il quadro individua una neoplasia epitaliale maligna, opterei soprattutto per un adenocarcinoma intestinale, sulla base dei caratteri architetturali; alcuni colleghi, durante la discussione, hanno giustamente ipotizzato la possibilità di un carcinoma di derivazione neuroendocrina, ma personalmente credo che i caratteri architetturali e la mancanza pressochè assoluta di nuclei nudi rende questa opzione improbabile.



Caso 3; cane, razza, età e sesso sconosciuti; campionamento di linfonodo.

Meno male che a volte la citologia cammina da sola sulla strada della diagnosi e in un caso come questo risulta facile individuare la presenza, tra elementi linfoidi polimorfi, di piccole e medie dimensioni, di numerosi elementi rotondocellulari a citoplasma ampio, occupato da un quantitativo variabile di granuli metacromatici e nucleo rotondo a cromatina granulare o grossolana;, facilmente identificabili come mastociti metastatici; oltre all’aspetto morfologico ed al numero elevato, depone per questa interpretazione anche la tendenza all’aggregazione; sono inoltre presenti numerosi granulociti eosinofili.

Occasione mirabile per sottolineare che (oltre al fatto che è bello da guardare, facile da diagnosticare e privo di dubbi, per una volta…) il processo metastatico inesorabile che si rileva a carico di questo linfonodo è espressione di un’invasione diffusa e avanzata del suo parenchima, ma che spesso stadi di invasione metastatica iniziali, rappresentati da foci di elementi neoplastici sporadici, non sono determinabili in linea definitiva su base citologica e che non solo è indispensabile la valutazione istologica dell’intero linfonodo ma anche dell’applicazione di colorazioni speciali che aiutino a individuarne la presenza.


Caso 4; gatto, Comune Europeo, sesso ed età indeterminati; noduli cutanei (?) multipli dispersi.

La cellularità è costituita da elementi dispersi o addensati in periferia, dominate da granulociti esinofili, elementi di aspetto dubbio, presumibilmente di derivazione istiocitaria/macrofafgica, rarissimi mastociti, riconoscibili per piccolo granuli eosinofili e microglobuli acromatici, granulociti neutrofili segmentati e linfociti maturi.

Personalmente quando vedo casi come questi, dove tutto è opaco e indistinto, devo combattere con la voglia di battezzare il processo come non conclusivo, ma la cellularità è troppo numerosa per astenersi da una diagnosi; se devo mettere insieme i caratteri a disposizione, sforno una diagnosi di flogosi a prevalenza eosinofilica e istiocitaria, secondariamente linfocitaria ed occasionalmente mastocitaria, che potrebbe essere indicative di una forma di granuloma eosinofilico felino; la diagnosi, in ogni caso confermata istologicamente, si associa ad una presentazione clinica inusuale di questo processo di ipersensibilità.




martedì 27 luglio 2021

Casi citologici giorno martedi 20 luglio 2021

Caso 1; cane, Boxer, sesso M, età 10 aa, nodulo sul sopracciglio.

Appare evidente la presenza di una doppia popolazione, rappresentata da cellule rotonde di medie-grandi dimensioni, talora con citoplasma irregolare, sporadicamente fusato, contenenti nucleo rotondo od ovoide, eccentrico, a cromatina granulare o compatta, I cui caratteri suggeriscono una derivazione istiocitaria; gli elementi principali si disperdono singolarmente sul fondo e sono circondati da numerosissimi elementi linfocitari di piccolo dimensioni e alcune plasmacellule.

La diagnosi differenziale che scatta è quella di una proliferazione istiocitaria, la cui associazione con la componente linfocitaria abbondante suggerisce un istiocitoma cutaneo in fase regressive, ossia in quella fase durante la quale la popolazione neoplastica va incontro ad involuzione, talora con trasformazione morfologica, rappresentata da cellule a nucleo doppio o triplo e quando predomina la componente linfocitaria che media la sua involuzione; qualche dubbio sacrosanto rimane soprattutto per l’età e la razza del cane, essendo il Boxer in genere vittima predestinata di disastri oncologici, ma non si dimentichi che l’istiocitoma è una lesione che si presenta soprattutto in giovane età ma che non disdegna animali anziani.




 Caso 2; gatto, Persiano, sesso M, età 5 aa; linfonodo in regione del collo.

Risulta subito evidente che la popolazione linfoide predominante esprime aspetto polimorfo ed è rappresentata da elementi di medie-grandi dimensioni, a citoplasma basofilo e nucleo a cromatina grossolana, macronucleolato, interssati frequentemente da disgregazione citoplasmatica e dispersion del nucleo nudo sul fondo; questi elementi si associano a cellule di piccolo dimensioni, a scarso citoplasma e nucleo rotondo a cromatina compatta; mancano quasi completamente invece le linee intermedia di trasformazione morfologica tra le due popolazioni, come potrebbe essere caratteristica attesa in corso di campionamento di grandi centri follicolari espansi per ragioni di tipo iperplastico. Che taglia la testa al toro è la presenza di elementi di grandi dimension, a citoplasma basofilo, contenenti nucleo doppio dotato di macronucleolo prominente; queste cellule, in citopatologia umana sono chiamate cellule di Reed-Sternberg e sono diagnostiche del cosidetto linfoma di Hodgkin; nel gatto sono di indirizzo diagnostico, assieme alle altre caratteristiche, per individuare un tipo di linfoma denominato TCRLBCL (T Cell Rich Large B Cell Lymphoma) detto anche “malattia di Hodgkin felina”; i testi sottolineano un comportamento imprevedibile, talora indolente, di questo linfoma, che tipicamente colpisce uno dei linfonodi della regione sottomandibolare, ma chi ne sa a pacchi di oncologia ci dice che in realtà può essere molto invasivo e difficile da trattare.




giovedì 8 luglio 2021

Casi citologici giorno martedi 6 luglio 2021

 Caso 1; cane, meticcio, M, 9 anni; noduli multipli sugli arti e sullo sterno.

I campioni sono rappresentati dalla dispersione, su fondo modicamente ematico e lievemente detritico, di gruppi discoesi, disordinati, irregolari di cellule a citoplasma indistinto, di cui talora si apprezza citoplasma rotondeggiante, caudato o fusato, contenenti nucleo rotondo od ovoide, talora clivato, a cromatina granulare o compatta; sulla base della loro presentazione non riesco a collocarli in una linea cellulare diversa dalla categoria istiocitaria, per il loro polimorfismo, per i caratteri di atipia lieve e per non convincere nessuno su una possibile derivazione mesenchimale o, meno ancora, epiteliale; queste cellule sono preponderanti, si disgregano frequentemente lasciando detrito cellulare e nucleare e si associano a linfociti maturi o in maturazione, rare plasmacellule e granulociti neutrofili segmentati occasionali.

Malgrado come sempre, in casi come questo, le mie cautele su una diagnosi definitiva siano sempre addirittura fastidiose per il clinico che esige giustamente una sicurezza, mi sbilancerei su una forma di infiltrazione istiocitaria e linfocitaria a carattere reattivo, ascrivibile ad una forma di istiocitosi reattiva; questo processo patologico è caratterizzato da una patogenesi estremamente fumosa, sulla base della quale si ipotizzano disordini istiocitari su base antigenica (se qualcuno ne sa di più, ben accette le obiezioni!).





Caso 2; gatto, DSH, MC, età ns; noduli multipli in regione del collo, sospetti linfonodi ingranditi.

Altro caso difficilotto, dove tuttavia si rilevano peculiarità abbastanza singolari; anzitutto, a piccolo ingrandimento, le cellule tendono ad infilzarsi in filiere lineari che seguono il decorso di materiale proteinaceo granulare eosinofilo, come se provenissero dal campionamento di un liquido sinoviale; le cellule sono spesso coartate, ma nei punti di conservazione maggiore se ne apprezza profile rotondo, talora caudato, sporadicamente fusato, citoplasma variabilmente basofilo e nucleo rotondo modicamente dismetrico, a cromatina granulare; in alcuni punti tendono ad imbrigliarsi in ciuffi irregolari di materiale fibrillare eosinofilo.

MI fa miseria pensare ad una proliferazione rotondocellulare, malgrado la forma prevalente e conseguentemente, soprattutto sulla base del materiale proteinaceo e del materiale fibrillare entro cui le cellule si disperdono, piego di malavoglia la mia diagnosi ad una neoplasia mesenchimale, i cui caratteri fanno pensare a un sarcoma con produzione di materiale proteinaceo che assomiglia a liquido sinoviale, anche se in realtà sarcomi a differenziazione sinoviale non esistono, tanto meno con localizzazione multifocale; bene, una bella brancolata nel buio per tutti!





venerdì 4 giugno 2021

Casi citologici giorno martedi 25 maggio 2021

Mi scuso con tutti per la latitanza, colpa mia, ignavia, pigrizia e lassismo alla base del mancato aggiornamento del blog; cerco di rimediare parzialmente con la pubblicazione degli ultimi casi di discussione.

Caso 1: cane, Carlino, 10 anni, M; neoformazione mascellare e linfonodo regionale.

Dalla lesione primaria esfoliano elementi di grandi dimensioni. a citoplasma indistinto, rotondeggiante o poligonale, debolmente basofilo, contenente microglobuli acromatici, dotati di nucleo dismetrico, talora abnorme, a profile rotondo, ovoide o irregolarmente ondulato, a cromatina grossolana, centrato da macronucleolo sporadico; solo occasionalmente si rilevano alcuni elementi a citoplasma ingombrato da quantitativo minimo di pigmento melanico; nel linfonodo, immerse tra numerosi elementi linfoidi polimorfi, si rilevano cellule in aggregato irregolare, discoeso a citoplasma indistinto, più frequentemente fusato, debolmente basofilo, occupato da materiale granulare melanico e con caratteri nucleari analoghi a quanto osservato in sede primaria; la diagnosi è di melanoma a pattern epiteliode scarsamente pigmentato e di metastasi linfonodale della neoplasia, dove le cellule si presentano con caratteri molto diversi dalla lesione primaria.




Caso 2: cane, Boxer, 3 anni, M; neoformazione sottocutanea in regione dello sterno.

Su fondo ematico, praticamente privo di materiale lipidico, esfoliano numerosi elementi rotondi a citoplasma occupato da microglobuli acromatici e nucleo rotondo od ovoide a cromatina granulare, frequentemente eccentrico, doppio, triplo, talora multiplo; si disperdono singolarmente o si raggruppano in addensamenti discoesi, talora associati a minima componente infiammatoria di tipo linfocitario; questi sono i caratteri morfologici dello xantogranuloma, condizione patologica dove elementi istiocitari si accumulano in lesioni nodulari e dove si reputa che si rendano responsabili di fagocitosi di lipidi, come presumibile conseguenza di disprotidemie o dislipidemie, sempre difficili da dimostrare; la chiave diagnostica differenziale che lo distingue da una pannicolite è l’assenza pressochè completa di materiale lipidico sul fondo e l’accumulo di microglobuli dentro il citoplasma di elementi istiocitari mono-multinucleati.


Caso 3: cane, Beagle, 12 anni, FS; campionamento di linfonodo lombo-aortico, rimozione precedente di adenocarcinoma surrenalico.

Dal campionamento del presunto linfonodo lombo-aortico esfoliano elementi a citoplasma rotondeggiante o poligonale, contenente microglobuli acromatici e nucleo rotondo occasionalmente dismetrico, a cromatina grossolana, frequentemente nucleolato; gli elementi descritti si organizzano frequentemente in disposizioni perivascolari attorno ad assi capillari lineari o ramificati e dalla cui periferia si distaccano sotto forma di lembi disperse, cellule singole e talora nuclei nudi. Il quadro è indicativo di una neoplasia epiteliale a sviluppo perivascolare, indicative di carcinoma surrenalico di derivazione corticale, ma non vedo neanche un linfocita che mi permetta di confermare la provenienza linfonodale; l’interpretazione che attribuisco a casi come questi è che si tratti di una recidiva locoregionale del carcinoma descritto in anamnesi, che sarebbe possibile qualora fosse rimasto tessuto neoplastico residuo dall’esportazione precedente, oppure di una sostituzione completa del parenchima linfonodale, condizione che ritengo meno probabile; la chiave diagnostica è basata sulle architetture perivascolari e sulle dismetrie nucleari occasionali, che nelle proliferazioni surrenaliche assumono valore di atypia. E comunque…. Se fosse stato un maschio avrei giurato su un tumore a cellule di Leydig in un testicolo ritenuto… forza diagnostica dell’anamnesi e della clinica!!




martedì 23 marzo 2021

Casi citologici giorno martedi 16 marzo 2021

Caso 1: gatto, razza DSH, M, età 15 anni; anemia non rigenerativa; ingrandimento con aumento dell’ecogenicità splenica. Esfoliano elementi rotondocellulari di grandi dimensioni, a citoplasma variabilmente espanso, contenenti nucleo rotondeggiante, indentato, convolute od a profilo ondulato, a cromatina grossolana, talora nucleolato; come caratteristica peculiare di questa linea cellulare si riscontra l’attività di eritrofagocitosi, che depone per una derivazione istiocitaria e per una diagnosi definitive di sarcoma istiocitario emofagocitico; la lesione è descritta anche nella specie felina, per quanto inusuale e rara e, come nel cane, è determinata dalla proliferazione neoplastica di istiociti della linea macrofagica, il cui comportamento fagico è testimoniato dall’attività di eritrofagocitosi; il processo neoplastico osservato a sede splenica è verosimilmente la causa dell’anemia non rigenerativa, benchè sarebbero necessaria una stadiazione clinica per perfezionare il quadro patologico.




Caso 2: cane, razza Maltese, 4 anni, F; ingrandimento del linfonodo retromandibolare. Caso facilissimo, dall’analisi del quale si rileva la dispersione, nel contesto di linfociti polimorfi, associati a granulociti eosinofili, di numerosi elementi rotondocellulari a citoplasma occupato da granuli dispersi o addensati, contenenti nucleo rotondo a cromatina grossolana, riconoscibili come mastociti, la cui morfologia depone per una differenziazione scarsa; qualora non fossero documentate lesioni primarie a carico dei segmenti anatomici drenati dal linfonodo ingrandito, potrebbe avere un senso ipotizzare l’esistenza di una forma di mastocitosi sistemica, ma come sempre la differenza la farebbe il confronto con il quadro clinico e anamnestico.




lunedì 15 marzo 2021

Casi citologici giorno martedi 2 marzo 2021

Caso 1; cane, massa toracica; sono stati effettuati dei campioni citologici, su cui si rileva l’esfoliazione, su fondo ematico, di elementi a citoplasma prevalentemente rotondeggiante, talora caudato, contenenti nucleo rotondo dismetrico, a cromatina grossolana, talora nucleolato; la loro caratteristica è quella di includersi dentro nicchie a profilo netto nello spessore di materiale denso eosinofilo; l’aspetto citologico è quello di un condrosarcoma, che non sarebbe niente di speciale se la massa fosse insorta a sede parietale toracica, magari dalla base osteocartilaginea costale; invece la massa, in sede autoptica, è stata identificata come lesione primaria di origine polmonare, per la quale l’esame istologico ha confermato un condrosarcoma presumibilmente primario a carico del parenchima, in quanto non sono state documentate lesioni primarie a carico di altri siti anatomici.






Caso 2; cane, Bovaro del Bernese, massa polmonare; esfoliano, su fondo ematico, numerosi elementi a profilo rotondeggiante, di grandi dimensioni, che si caratterizzano per l’accumulo di materiale microglobulare citoplasmatico, talora  per la formazione di alone polare acromatico e per nucleo dismetrico, rotondeggiante, clivato o lobulato, singolo o multiplo, costantemente eccentrico; malgrado la razza in questione induca facili pruriti diagnostici relativi ad una neoplasia istiocitaria maligna, che comunque considererei tra le principali diagnosi differenziali, l’aspetto delle cellule mi rende incline a considerare soprattutto una neoplasia plasmacellulare maligna, ovviamente da sottoporre a verifica diagnostica con approfondimenti di tipo immunoistochimico.




venerdì 26 febbraio 2021

Casi citologici martedi 16 febbraio 2021

 Caso 1; gatto, razza DSH, 8 anni, MC; neoformazione sottocutanea in regione mandibolare.

Esfoliano elementi a citoplasma indistinto, di cui si apprezza talvolta profilo colonnare, eosinofilo, occupato da globuli acromatici voluminosi, che suggeriscono un comportamento secretorio; la natura secretoria è suggerita anche dalla disposizione in microacini e in brevi palizzate; il nucleo è dismetrico, a cromatina grossolana o compatta; convivono, nella presentazione morfologica delle cellule, una disposizione in lembi prevalentemente regolari, con aspetto honeycomb e disposizioni adiacenti disordinate e disconnesse; queste caratteristiche individuano una diagnosi citologica di carcinoma con aspetti di derivazione ghiandolare e un sospetto che prevale su tutti di carcinoma delle ghiandole ceruminose, supportato anche dalla localizzazione anatomica; questo tipo di carcinoma tende infatti spesso a invadere la base anatomica del canale auricolare e a infiltrare nei tessuti circostanti, talora con masse voluminose.





Caso 2; cane, dati segnaletici non indicati, precedente diagnosi di carcinoma salivare; massa mediastinica, individuata con esame tomografico, sospetta metastasi.

L’esfoliazione è abbondante e rappresentata da cellule che esibiscono scarsissimi aspetti secretori, per non dire che non ne esibiscono nessuno; al contrario, l’aspetto morfologico di queste cellule è relativo ad un profilo citoplasmatico indistinto, talora irregolarmente colonnare, con un nucleo dismetrico a cromatina grossolana o compatta; le disposizioni sono rappresentate da brevi filiere a palizzata e in pseudopapille, identifcate da aggregati tridimensionali, il cui bordo è delineato dalle superfici citoplasmatiche; non c’è niente che mi convinca di una metastasi di un carcinoma salivare, dal quale mi aspetterei sinceri aspetti secretori, quali materiale citoplasmatico, dilatazione, globuli o materiale extracellulare; mi sentirei invece abbastanza sicuro nel dire che questa è una lesione primaria, che col mediastino non c’entra niente e che è targata in tutto e per tutto come neoplasia polmonare primaria, quasi sicuramente un carcinoma bronchiale e per il quale suggerirei un bella revisione e un confronto con i dati tomografici.





 

martedì 2 febbraio 2021

Casi citologici martedi 2 febbraio 2021

Caso 1: Cane, meticcio, F, 10 aa, espansione del parenchima splenico con ipergammaglobulinemia; Cane, nodulo interdigitale.

Due casi morfologicamente facili che offrono lo spunto per discutere brevemente la classificazione delle neoplasie plasmacellulari. Come si può notare, i due campioni sono praticamente sovrapponibili dal punto di vista morfologico, ossia sono rappresentati dalla presenza di elementi rotondocellulari dispersi singolarmente a citoplasma occupato da arcoplasma o da zolle di materiale eosinofilo che si addensano a sede submembranaria (quel carattere morfologico sulla cui base qualche barbaro si sente in diritto di utilizzare il termine descrittivo di “cellula a fiamma”); il nucleo è talora doppio o triplo e costantemente paracentrale od eccentrico. 


Alla faccia della presentazione citologica analoga, stiamo guardando due popolazioni cellulari provenienti da una milza ingrandita in un cane con ipergammaglobulinemia e da un nodulo cutaneo interdigitale in un cane asintomatico. Come può quindi l’aspetto morfologico delle plasmacellule neoplastiche essere indicativo di un processo patologico preciso? E’sufficiente la valutazione dell’aspetto morfologico delle plasmacellule neoplastiche a prevedere il comportamento biologico della malattia? E’possibile, su base morfologica, associare i caratteri morfologici di una proliferazione plasmacellulare a una diagnosi clinica definita? La mia opinione personale è: no, non è possibile. In bibliografia sono descritte proliferazioni plasmacellulari a sede splancnica che non hanno alcun esito nefasto per il paziente e lesioni definite come plasmocitomi extramedullari solitari a sede cutanea, generalmente considerati benignissimi, che a distanza di tempo hanno avuto un’evoluzione leucemica. Per cui la mia opinione è che sia bene astenersi da una diagnosi basata sulle morfologie che abbia implicazioni cliniche, limitarsi a definire la “proliferazione plasmacellulare” e lasciare che sia la stadiazione clinica, gli approfondimenti di laboratorio, come l’elettroforesi o l’esame delle urine e l’evidenza della progressione patologica a definire un verdetto di benignità o malignità.


Caso 2: cane, Pastore tedesco, M, 6 aa. neoformazione perianale.

Caso facile, cionondimeno interessante per alcuni aspetti morfologici: è un carcinoma dei sacchi anali, per il quale l’aspetto saliente non è rappresentato dai classici aggregati discoesi di elementi a citoplasma indistinto, in distribuzione frequentemente microacinare, bensì dall’esfoliazione di elementi a citoplasma indistinto, frequentemente occupato da microglobuli acromatici ed organizzati in filiere o palizzate; questa popolazione cellulare potrebbe essere rappresentativa di una variante tubulare o a cellule chiare della neoplasia, senza tuttavia che i rilievi incidano sulle previsioni relative al comportamento altamente aggressivo della neoplasia. In diagnosi differenziale si potrebbe considerare una forma scarsamente differenziata di carcinoma epatoide, che esibisce fenomeni di de-differenziazione di aspetto sebaceo, ma ritengo altamente improbabile che un carcinoma epatoide non esibisca almeno qualche cellula di chiara derivazione epatoide.