Caso 1: cane razza meticcio, sesso M, età 14 anni. Anemia,
melena. Massa disomogenea che origina da una lesiona asimmetrica di parete del
piccolo intestino. Eseguita FNCS della lesione.
Caso molto fico, oserei dire che è uno di quei pochi casi in
cui la morfologia nucleare permette l’attribuzione di una cellula ad un determinato
citotipo. Esfoliano, su fondo lievemente ematico, elementi fusocellulari a
citoplasma indistinto debolmente basofilo e nucleo ovoide, dismetrico,
frequentemente allungato, con una forma che gli anglosassoni definiscono “cigar-shaped”,
a cromatina irregolare occasionalmente nucleolato. Gli elementi descritti sono
organizzati in lembi irregolarmente discoesi, immersi nel contesto di materiale
fibrillare, in associazione a cellularità infiammatoria di tipo prevalentemente
granulocitario eosinofilico.
Il quadro individua i caratteri di una neoplasia mesenchimale con aspetti di atipia. È la forma del nucleo che suggerisce un’origine leiomuscolare e conseguentemente una diagnosi citologica di leiomiosarcoma; l’unico punto dubbio è la differenziazione con un GIST (Gastro-Intestinal Stromal Tumor) che non insorge dai leiomiociti ma dalle cellule di Cajal e che può essere differenziato su base immunoistochimica con il CD117.
Caso 2: cane, razza Labrador, sesso M, età 14 anni.
Linfoadenomegalia generalizzata.
Non mi piacciono i tumori linfoidi, perché la morfologia
cellulare è sempre dubbia, asettica, priva della passione che trasmette un
acino od un fascio storiforme; tuttavia almeno ogni tanto fa bene discuterne
uno, soprattutto se articolato come questo. Esfoliano, su fondo lievemente
ematico, elementi linfoidi in numero
moderato, prevalentemente monomorfi, dominati da piccoli linfociti maturi, a
scarsa rima di citoplasma basofilo, occasionalmente dotato di protrusione
caudata, contenenti nucleo rotondo a cromatina irregolare, talora nucleolato,
associati a rari blasti dispersi, a linfociti in fasi variabili di maturazione
ed a rari macrofagi.
Il monomorfismo prevalente del quadro individua i caratteri di
un disordine linfoproliferativo a piccole cellule; del povero cane in questione
ho a disposizione anche la valutazione ematologica, che indica la presenza di una
lieve anemia normocitica normocromica, con leucocitosi marcatissima (WBC:
78.4x103/mcL). I leucociti circolanti sono rappresentati per il 78%
da linfociti di piccole dimensioni e con caratteri sovrapponibili a quelli
descritti nel linfonodo. Su base presuntiva ipotizzerei una diagnosi di
leucemia linfocitica cronica con coinvolgimento dei linfonodi, ma attenzione:
per quanto improbabile non possiamo escludere che si tratti di un linfoma a
piccole cellule ad uno stadio di coinvolgimento ematico. Se ho detto delle
scemenze non siate troppo velenosi nei commenti…
caso 1: abbastanza semplice per chi ha avuto la fortuna di ascoltarti domenica scorsa in quel di Matera.
RispondiEliminacaso 2: mera curiosità personale, per caso hai notizie di alterazioni sul biochimico?
Ciao Giuseppe, purtroppo nessuna notizia biochimica per noi. Ti aspetteresti qualcosa di particolare?
RispondiEliminaSi tratta solo di una mia curiosità su un analita in corso di linfomi/leucemia, ma prima di dire qualcosa volevo avere le idee chiare. Grazie.
RispondiEliminaCiao Carlo:
RispondiEliminacaso 1: esistono colorazioni c-kit per preparati citologici? Credo che in alcune situazioni dove magari diventa proibitivo fare una biopsia/chirurgia potrebbe essere utile differenziare un GIST da un leio ai fini di trattamento
Grazie
Si assolutamente, anche se bisogna sempre essere sicuri della cellularità presente, nel senso che sia abbondante e ben conservata e questo può essere difficoltoso, soprattutto se l'esfoliazione è scarsa e la manovra di campionamento difficoltosa, come succede frequentemente con i tumori intestinali. Comunque potenzialmente ogni tipo di indagine immunocitochimica è applicabile ai preparati citologici.
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