casi citologici giorno 16 aprile 2014


Caso 1: cane razza meticcio, sesso M, età 14 anni. Anemia, melena. Massa disomogenea che origina da una lesiona asimmetrica di parete del piccolo intestino. Eseguita FNCS della lesione.
Caso molto fico, oserei dire che è uno di quei pochi casi in cui la morfologia nucleare permette l’attribuzione di una cellula ad un determinato citotipo. Esfoliano, su fondo lievemente ematico, elementi fusocellulari a citoplasma indistinto debolmente basofilo e nucleo ovoide, dismetrico, frequentemente allungato, con una forma che gli anglosassoni definiscono “cigar-shaped”, a cromatina irregolare occasionalmente nucleolato. Gli elementi descritti sono organizzati in lembi irregolarmente discoesi, immersi nel contesto di materiale fibrillare, in associazione a cellularità infiammatoria di tipo prevalentemente granulocitario eosinofilico.
Il quadro individua i caratteri di una neoplasia mesenchimale con aspetti di atipia. È la forma del nucleo che suggerisce un’origine leiomuscolare e conseguentemente una diagnosi citologica di leiomiosarcoma; l’unico punto dubbio è la differenziazione con un GIST (Gastro-Intestinal Stromal Tumor) che non insorge dai leiomiociti ma dalle cellule di Cajal e che può essere differenziato su base immunoistochimica con il CD117.
 

Caso 2: cane, razza Labrador, sesso M, età 14 anni. Linfoadenomegalia generalizzata.
Non mi piacciono i tumori linfoidi, perché la morfologia cellulare è sempre dubbia, asettica, priva della passione che trasmette un acino od un fascio storiforme; tuttavia almeno ogni tanto fa bene discuterne uno, soprattutto se articolato come questo. Esfoliano, su fondo lievemente ematico, elementi linfoidi  in numero moderato, prevalentemente monomorfi, dominati da piccoli linfociti maturi, a scarsa rima di citoplasma basofilo, occasionalmente dotato di protrusione caudata, contenenti nucleo rotondo a cromatina irregolare, talora nucleolato, associati a rari blasti dispersi, a linfociti in fasi variabili di maturazione ed a rari macrofagi.
Il monomorfismo prevalente del quadro individua i caratteri di un disordine linfoproliferativo a piccole cellule; del povero cane in questione ho a disposizione anche la valutazione ematologica, che indica la presenza di una lieve anemia normocitica normocromica, con leucocitosi marcatissima (WBC: 78.4x103/mcL). I leucociti circolanti sono rappresentati per il 78% da linfociti di piccole dimensioni e con caratteri sovrapponibili a quelli descritti nel linfonodo. Su base presuntiva ipotizzerei una diagnosi di leucemia linfocitica cronica con coinvolgimento dei linfonodi, ma attenzione: per quanto improbabile non possiamo escludere che si tratti di un linfoma a piccole cellule ad uno stadio di coinvolgimento ematico. Se ho detto delle scemenze non siate troppo velenosi nei commenti…

 

5 commenti:

  1. caso 1: abbastanza semplice per chi ha avuto la fortuna di ascoltarti domenica scorsa in quel di Matera.
    caso 2: mera curiosità personale, per caso hai notizie di alterazioni sul biochimico?

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  2. Ciao Giuseppe, purtroppo nessuna notizia biochimica per noi. Ti aspetteresti qualcosa di particolare?

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  3. Si tratta solo di una mia curiosità su un analita in corso di linfomi/leucemia, ma prima di dire qualcosa volevo avere le idee chiare. Grazie.

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  4. Ciao Carlo:
    caso 1: esistono colorazioni c-kit per preparati citologici? Credo che in alcune situazioni dove magari diventa proibitivo fare una biopsia/chirurgia potrebbe essere utile differenziare un GIST da un leio ai fini di trattamento
    Grazie

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  5. Si assolutamente, anche se bisogna sempre essere sicuri della cellularità presente, nel senso che sia abbondante e ben conservata e questo può essere difficoltoso, soprattutto se l'esfoliazione è scarsa e la manovra di campionamento difficoltosa, come succede frequentemente con i tumori intestinali. Comunque potenzialmente ogni tipo di indagine immunocitochimica è applicabile ai preparati citologici.

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