mercoledì 4 febbraio 2015

casi citologico giorno 4 febbraio 2014

Caso 1: cane, razza Carlino, sesso M, età 12 anni. Massa nel cavo orale a carico della branca ascendente della mandibola.

Caso facilissimo, ma mi sembrava bello da presentare. Esfoliano, su fondo ematico e proteinaceo detritico, elementi a citoplasma rotondeggiante, caudato o fusato, variabilmente basofilo, contenente un quantitativo variabile di microgranuli di aspetto melanico, recante nucleo rotondeggiante od ovoide, marcatamente dismetrico, a cromatina grossolana, multinucleolato, in attività mitotica sporadica di aspetto atipico. Gli elementi descritti sono dispersi singolarmente o si distribuiscono nel contesto di scarso materiale eosinofilo fibrillare, associati a rari melanofagi.

Il quadro citologico comporta una facilissima diagnosi di melanoma maligno, a pattern fusocellulare. La condizione impone stadiazione clinica accurata, tesa a valutare i coinvolgimenti anatomici regionali ed eventuali estensioni metastatiche a sede linfonodale od a carico di altri distretti splancnici.




Caso 2: gatto, razza Europeo, sesso MC, età 13 anni. Vomito cronico, dimagrimento, disappetenza.

Bel caso di patologia epatica, che adoro sopra ogni altro argomento di citologia. Esfoliano lembi di epatociti a citoplasma contenente quantitativo variabile di pigmento lipofuscinico, organizzati in lembi coesi bidimensionali di aspetto trabecolare, circondati da numerosi elementi infiammatori di tipo linfocitario maturo od in maturazione, associati a granulociti neutrofili segmentati, talora a banda, macrofagi e granulociti eosinofili dispersi. In diretta adiacenza ai lembi epatocitari si rilevano alcuni aggregati di cellule epiteliali biliari a citoplasma cuboidale e nucleo rotondo, lievemente dismetrico, a cromatina compatta, organizzati in strutture coese tridimensionali.

Il quadro individua i caratteri relativi ad una flogosi mista, a prevalenza linfocitaria con aspetti di proliferazione dell'epitelio biliare. I rilievi potrebbero esprimere un quadro di colangite-colangioepatite linfocitaria o di colangite cronica, ma non posso escludere supinamente un linfoma a piccole cellule; la verifica istopatologica è arrivata alcuni giorni dopo ed i rilievi depongono per una colangite-colangioepatite linfocitaria, associata a pancreatite linfocitaria e ad enterite linfoplasmacellulare grave. I rilievi istologici riferiscon di una condizione di colangite cronica per fegato e pancreas, anche se mi rimane qualche dubbio per l'intestino, che potrebbe essere, anzichè una forma di grave enterite, un linfoma a piccole cellule In ogni caso ho già attivato uno studio immunofenotipico e una valutazione della clonalità per escludere il linfoma e di cui vi aggiornerò.




26 commenti:

  1. Nel primo caso del melanoma orale vorrei solo aggiungere, anche se scontato, di controllare le tonsille come prima sede di metastasi!!!

    ssssss.......

    (Belli i tag... che evoluzione inaspettata, brava Marta e bravo Carlo!)

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  2. Essepuntato ne sai una più del diavolo!! Giusto, sottoscrivo, tonsille e linfonodi come primi punti da indagare.
    E comunque io non ho fatto niente, tutto merito di Marta!

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    1. Marta Number One, ma tu...tu ti sei aggiornato ai tempi...sei sceso nel campo della tecnologia passando da un 4x direttamente ad immersione...un esercizio contro la vecchiaia! Handeshake!!!

      Scherzi a parte, pagine molto più fruibili, ottimo.
      S.

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  3. Eeeehh, ma come confidavo alla Marta, la mia vecchiaia mi rende difficilissssssssssimo gestire i cambiamenti!! Niente, adesso, come di conseuto, vado alla bocciofila per il solito calice di rosso e la solita partitina a bocce con i soliti pensionati di sempre!!

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  4. Ciao.
    Una domanda che mi faccio spesso.
    Lo stesso approccio successivo all’istologia, ossia immuno e PCR, si può applicare anche su campioni di biopsie epatiche, oltre che intestinali? Ossia, per differenziare colangioepatiti da linfomi low grade, puoi applicare su biopsie epatiche le stesse tecniche – e lo stesso approccio - che applichi sue biopsie intestinali? (Vedi VET PATHOL 2011)

    u.

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  5. Caro U(go?), si è possibile eseguire l'indagine immunoistochimica e la PCR anche sul fegato, con le sempre solite limitazioni dell'immuno, legate soprattutto ai risultati del cromogeno ed alla interpretazione del patologo; la PCR per gli studi di clonalità può essere eseguita su sezioni di fegato, o di qualunque altro tessuto dove esista un numero sufficiente di elementi linfoidi da cui estrarre il DNA.

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    1. ciao Carlo.
      grazie della risposta.

      abbraccio

      U(go)

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  6. Ciao Carlo, una curiosità sul caso 1. La mitosi della prima immagine ha una sua particolare denominazione?

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  7. Mah, sai, se vuoi chiamarla "mitosi atipica" non avrei obiezioni, è che ho un brutto rapporto con le mitosi, non le ritengo degli interlocutori seri per fare una diagnosi!!

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  8. non è una di quelle, per gli amici, "a scoppio di granata"?

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  9. E' solo mera curiosità. Il termine indicato da Marta, l'ho riscontrato solamente su un testo italiano di citopatologia umana, a quanto pare non esiste un termine analogo inglese. Volevo solo sapere se eri a conoscenza di questo termine "bellicoso". Sono stato simpaticamente paraculato da un tuo co-titolato collega quando ho cacciato fuori questo temine durante un incontro, tant'è che lui parla di termine della scuola "Menga". E' la madonna che onore!!

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  10. Ragazzi, si, si usa questo termine, che io volevo evitare volutamente per questa mia allergia all'utilizzo di un lessico di semplificazione, come per esempio "cellula a uovo fritto" o "cellula a testa d'insetto", per non avere voglia di descrivere, nell'ordine una cellula a nucleo centrale o una cellula binucleata con disposizione periferica dei nuclei... ecco, adesso mi faccio dei nemici...

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  11. ah ecco, quindi io mi sono auto-sgamata come proveniente dalla "scuola Menga". oggi è giornata di nemici...
    comunque, io che guardo il mondo con gli occhi sognanti di una bimba, ci vedo più un fuoco d'artificio che una granata. da oggi le chiamerò mitosi d'artificio.

    PS = a prescindere dalla pigrizia dei refertatori, resta il fatto che la granata non ha alcun significato patognomonico, mentre la testa d'insetto, l'anello a castone o l'hand mirror sì, giusto?

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    1. .....veramente la inquadrano tra le mitosi atipiche, quindi qualcosa significa......
      ps. ti sei scordata le c. tadpole

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    2. mannaggia...mi è scappato il girino!
      comunque a sto giro, non foss'altro per la citazione Shakespeariana, vince Carlo

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  12. Si Marta, giusto! E' per questo che non hanno bisogno di essere "nominate"!! Del resto "una rosa perderebbe il suo profumo se non si chiamasse più così?"

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  13. Pino, sono state fatte discussioni lunghissime sull'atipia delle mitosi e le conclusioni sono sempre quelle: che non è possibile stabilire se una mitosi è tipica o atipica. Se trovi una mitosi tipica in un tumore morfologicamente maligno cosa dici: che è un tumore benigno? Viceversa se in un tumore maligno trovi una mitosi atipica, a cosa ti serve? Morale: le mitosi non servono quasi a niente!

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    1. mentre un numero relativamente elevato di mitosi può avere un senso, giusto???
      non mi smontate tutto, tutto insieme, oggi.

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    2. Però, ad un citologo capra come il sottoscritto, la presenza di una mitosi atipica nel contesto di un sospetto quadro maligno, aiuta a pensare che forse non sto dicendo un cavolata.
      Mi fermo qui e mi scuso con te e con gli altri citonauti per l'inutile e fuorviante discussione che ho provocato.
      Grazie per la vs pazienza.
      p.s.Adesso mi sottoporrò ad un esame tossicologico, sperando di riprendere al più presto la retta via.

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  14. Pino, hai invece sollevato un discorso sanissimo e condivido con te le perplessità che ti hanno mosso! La mia opinione è che, scartabellando nel mio archivio della memoria, non ho mente un solo caso nel quale le mitosi, atipiche o tipiche che fossero, mi abbiano fatto cambiare un'idea di diagnosi basata sulle morfologie. Non voglio smontare le convinzioni sacrosante che avete, ma provate a pensare ai casi in cui vedevate mitosi e nei quali esse abbiano assunto un ruolo che già le morfologie non assumevano.
    Per quello che riguarda il numero vale lo stesso discorso, ossia che la sua valutazione non cambia le carte in tavola, quando le morfologie cellulari sono evidenti.
    Ovvio che l'argomento della mitosi ha un ruolo completamente diverso in istopatologia, dove l'indice mitotico è anzi un indice utilizzatissimo e importantissimo per l'emissione di una diagnosi di malignità o di benignità.
    Pino, per me una media chiara!!! Offro io!!!

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