mercoledì 3 giugno 2015

casi citologici giorno 3 giugno 2015

Uotisiordiagnosis. Bravissimi! La maggior parte di voi ha riconosciuto questo come materiale mineralizzato, che impropriamente viene definito anche "calcificato". Questa è l'espressione più frequente dei fenomeni di mineralizzazione che permettono di riconoscere la cosidetta "calcinosis circumscripta", ma è osservabile anche in corso di altri processi di mineralizzazione tissutale.


=========================================

Caso 1. Gatto, razza Europeo, sesso FOH, età 5 anni. Addome gonfio da qualche giorno. All’esame ecografico presenta alterazioni del parenchima epatico e splenico, nonché modico versamento.

Fegato: esfoliazione di epatociti interessati dall'accumulo citoplasmatico di pigmento lipofuscinico, organizzati in lembi trabecolari bidimensionali, diffusamente circondati, talora scompaginati dalla deposizione di materiale denso eosinofilo, in zolle grossolane, talora fibrillari, morfologicamente riferibile a sostanza amiloide
Milza: esfoliazione di elementi linfoidi polimorfi, dominati da piccoli linfociti maturi od in maturazione, dispersi singolarmente od imbrigliati nel contesto di materiale eosinofilo fibrillare od in zolle grosolane, analogo a quanto descritto in sede epatica.

Il quadro individua i caratteri citologici relativi alla deposizione epatica e splenica di amiloide. È un quadro inusuale, per il quale considererei soprattutto esiti di flogosi croniche, benchè non escluderei forme familiari od idiopatiche.





Caso 2. Cane, razza meticcio, sesso M, età 9 anni. Aumento generalizzato dei linfonodi.

Esfoliazione di elementi linfoidi prevalentemente polimorfi, dominati tuttavia da elementi di piccole dimensioni, di aspetto maturo, a citoplasma basofilo, frequentemente dotato di protrusione caudata, contenenti nucleo rotondo a cromatina compatta, associati a rari blasti ed a cellule in maturazione, alcune plasmacellule e macrofagi, singoli od in aggregato che manifestano attività frequente di fagocitosi di amastigoti del genere Leishmania.

Il quadro individua i caratteri relativi ad una forma di iperplasia reattiva con fagocitosi macrofagica di Leishmania spp., di cui si rende necessaria stadiazione clinica. Benchè i rilievi siano indicativi di un processo reattivo conseguente all'infezione, il numero molto elevato di piccoli linfociti monomorfi, con aspetti del tipo mirror-cell, mi suggerisce l'esecuzione di approfondimenti diagnostici, tesi, tramite indagine di clonalità linfoide, ad escludere la concomitanza di un processo reattivo con un linfoma a piccole cellule. Troppo drastico?






5 commenti:

  1. Ciao Carlo,
    volevo chiederti se la tua colorazione di base è il MG e relativamente al secondo caso di oggi, se hai avuto altri casi in cui oltre alla leishmaniosi l'animale era affetto da linfoma.

    RispondiElimina
  2. Buonasera, mi scuso per il ritardo, ma c'era traffico...
    Allora, la colorazione di base è il Wright-Giemsa con un metodo automatizzato. Stranamente mi sono capitati ultimamente cani che hanno sviluppato il linfoma dopo anni che avevano la leishmaniosi, ma non so se sia una correlazione statisticamente significativa... forse che la stimolazione immunitaria cronica possa selezionare cloni neoplastici? Oppure, come dice la Marta, che sia solo sfiga???

    RispondiElimina
  3. tratto da: http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1939-165X.2008.00048.x/abstract, (Extranodal γδ-T-cell lymphoma in a dog with leishmaniasis): "An association between leishmaniasis and hematopoietic tumors has been described rarely. γδ-T cells may be involved in the host response to this parasite, and prolonged antigenic stimulation and chronic immunosuppression (typical of leishmaniasis) play a crucial role in the etiopathogenesis of T-cell lymphoma."

    Secondo la mia opinione ci sono abbastanza casi non segnalati, come quelli riscontrati da Carlo, da me ed altri, per cui l'associazione leishmaniosi e linfoma non è rara, ma piuttosto 'non comune' o 'non frequente' sia nell'uomo che nel cane. Sottigliezze da patologi.

    S.

    RispondiElimina
  4. Chissà, forse è grazie a questi casi sporadici ed alla precisazione, sempre puntuale, di Essepuntato che prima o poi guarderemo alla leishmaniosi con occhi nuovi e che inseriremo nei protocolli prognostici anche il rischio di linfomi??? Sarebbe bello magari un lavoro retrospettivo sui linfomi, conoscere quanti dei pazienti ammalati potessero comprendere nell'anamnesi un'esposizione a Leishmania come stimolatore di una risposta immunitaria dalla quale si selezionano cloni neoplastici?? Magari pazienti sottodiagnosticati per leishmaniosi?? L'ho detta troppo grossa??

    RispondiElimina