mercoledì 23 gennaio 2019

Casi citologici giorno 22 gennaio 2019


Caso 1; cane, razza non specificata, sesso F, 7 anni; linfoadenomegalia generalizzata; prelievo per FNCS di un linfonodo periferico.
Esfolia una popolazione monomorfa di numerosissimi elementi linfoidi di piccole dimensioni, a scarsa rima di citoplasma debolmente basofilo, che, dove le cellule si separano in aree marginali, si caratterizza per la presenza di una protrusione caudata (uropodio), contenenti nucleo rotondo lievemente dismetrico, a cromatina granulare o compatta, occasionalmente nucleolato, in attività mitotica non rilevabile; in associazione si rileva la presenza di rarissimi linfociti maturi e di macrofagi a corpi tingibili occasionali.



Il caso è semplice, in quanto l’aspetto morfologico degli elementi linfoidi depone per una diagnosi di linfoma a piccole cellule, riferibile verosimilmente alla controparte istologica denominata TZL (T Zone Lymphoma); negli articoli e nelle discussioni tra patologi clinici si utilizza frequentemente il termine “mirror-type”, in quanto la protrusione citoplasmatica che si osserva, tecnicamente denominata uropodio, conferisce alla cellula la forma di uno specchio portatile; non mi sembra che la forma del citoplasma trovi un riscontro nella controparte tissutale analizzata istologicamente del parenchima linfomatoso e conseguentemente la possiamo considerare un prezioso supporto e ausilio diagnostico, patrimonio dei citologi, per il riconoscimento di questo tipo di linfoma; la sua identificazione è importante in quanto, salvo rare eccezioni, il TZL manifesta, dal punto di vista clinico e prognostico, comportamento indolente, con progressioni lente e sopravvivenze molto lunghe.


Caso 2; cane, razza non specificata, 14 anni, sesso F; versamento pleurico, PS 1012; dati clinici e anamnestici non segnalati. Il campione è costituito da un piccolo frustolo di materiale condensato presente nel liquido di versamento, che è stato prelevato e schiacciato su vetrino.
Sul fondo dell’allestimento si osservano alcuni aggregati di materiale fibrillare eosinofilo, attorno ai quali si concentra un numero elevatissimo di batteri bastoncellari, dispersi, liberi, solo occasionalmente fagocitati da un numero estremamente esiguo di granulociti neutrofili cariolitici; tuttavia, malgrado questo aspetto bizzarro, domina il campo la presenza di elementi di aspetto prevalentemente rotondeggiante, di medie-grandi dimensioni, a citoplasma debolmente basofilo, occasionalmente dilatato da globuli acromatici o materiale granulare eosinofilo, contenente nucleo rotondo, ovoide, clivato, frequentemente doppio, a cromatina grossolana, nucleolato; gli elementi descritti sono singoli o aggregati sporadicamente in piccoli gruppi bi-tricellulari.



Ovviamente le notizie cliniche sarebbero indispensabili per formulare delle considerazioni diagnostiche che abbiano un senso, ma su base morfologica mi viene da ipotizzare la localizzazione pleurica di una neoplasia rotondocellulare o epiteliale scarsamente differenziata, con una presenza batterica massiccia e una flogosi associata minima, forse per ipoergia o anergia immunitaria del cane, forse per una fase esordiente di una flogosi secondaria a rottura pleurica polmonare e irruzione batterica, ma forse addirittura per effetti artifattuali: se per esempio il campione fosse stato prelevato e conservato a lungo, i batteri presenti potrebbero esprimere una forma di colonizzazione in-vitro del campione.

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