Caso 1: cane,
razza Shih-Tzu, sesso ed età non segnalati; campionamento di massa surrenalica.
Faccio
riferimento al bell’articolo dell’amico e collega Bertazzolo (Bertazzolo W et al. Accuracy
of cytology in distinguishing adrenocortical tumors from pheochromocytoma in
companion animals. Vet Clin Pathol. 2014 Sep;43(3):453-9), nel quale si distinguono
mirabilmente I principali tumori surrenalici; in questa pubblicazione si
contrappongono le neoplasie corticali per i loro caratteri rappresentati
soprattutto da citoplasma contenente microglobuli acromatici e quelle
midollari, dove invece le cellule presentano prevalentemente citoplasma
eosinofilo microgranulare; nel caso in questione le cellule sono rappresentate
da citoplasmi di medie-grandi dimensioni, eosinofili, uniformi, privi di
globuli, contenenti nucleo rotondo modicamente dismetrico, a cromatina
irregolare, talora nucleolato; le cellule neoplastiche si aggregano in lembi
discoesi bidimensionali, dove si distribuiscono talora in filiere e dai quali
si distaccano cellule singole e frequentemente nuclei nudi; l’unica
caratteristica che non è presente nel caso in questione, malgrado descritta, è
la distribuzione perivascolare; su questa base considero una diagnosi di
feocromocitoma come definitiva. Questa diagnosi è indispensabile per il
chirurgo che deve rimuovere la neoplasia, poiché, essendo essa dotata di
capacità di increzione di catecolamine, potenziale causa di alterazioni
pressorie di difficile gestione intraoperatoria, deve essere affrontata con
cognizione di causa.
Caso 2: cane, meticcio, sesso
FS, età 11 anni; neoplasia cutanea, sede anatomica non specificata.
Ogni tanto è piacevole
passeggiare su casi facili da diagnosticare, come questo mastocitoma a scarsa
differenziazione morfologica; anche per questo caso faccio riferimento
all’articolo del collega e amico Scarpa, tra l’altro citonauta di primo imbarco
(Scarpa F et al. Cytological
grading of canine cutaneous mast cell tumours. Vet Comp Oncol. 2016 Sep;14(3):245-51), dove vengono descritti i
caratteri morfologici che permettono di individuare un mastocitoma a
comportamento ritenuto aggressivo. In questo caso si rilevano molti dei criteri
di diagnosi e distinzione del
mastocitoma a scarsa differenziazione morfologica descritti nell’articolo, che
sono rappresentati da dismetrie nucleari, nuclei multipli e mitosi atipiche,
mentre non sono presenti i profili bizzarri del nucleo, quarto carattere
morfologico di diagnosi; secondo le correlazioni, questi caratteri morfologici
permetterebbero di predirre con relativa precisione una diagnosi istologica di
mastocitoma di III grado secondo la classificazione di Patnaik o il grado alto
secondo Kiupel, a loro volta associati a comportamento aggressivo della
neoformazione e conseguentemente soggetto ad indagini di stadiazione
pre-chirurgica e di follow-up serrato. La cosa più importante è che finalmente
viene rimosso, dai criteri di diagnosi, il quantitativo di granuli
citoplasmatici, criterio di scarsa utilità nel riconoscimento della
differenziazione morfologica e nell’identificazione dell’atipia.
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