martedì 17 luglio 2018

Casi citologici giorno marted 17 luglio 2018


Casi difficili oggi, parleremo di fegato, argomento sempre sfuggente, indeterminato e poco approfondito; soprattutto, quello che scriverò è frutto soprattutto di opinioni personali e conseguentemente come non mai soggetto a obiezioni, che attendo, sanificanti e catartiche…

Caso 1; Cane, meticcio, MC, 10 anni; epatopatia generalizzata e noduli del parenchima epatico. FNCS del parenchima epatico nodulare e non nodulare.
Anche se partiamo già molto male, con questa atrofia di dati, vediamo cosa possiamo ricavare dall’analisi delle cellule; dai campioni provenienti dal fegato non nodulare (figura 1a e 1b) si rilevano aspetti di danno epatico aspecifico e reversibile, rappresentato da dilatazione citoplasmatica per accumulo di materiale acromatico, nebuloso, privo di margini, che potrebbe essere riferibile a glicogeno, cosa che ritengo più probabile oppure ad acqua e per la cui distinzione sarebbero necessarie valutazioni con l’colorazioni speciali; questo aspetto morfologico è molto comune in corso di epatopatie di origine estremamente varia e così definito perché potenzialmente reversibile quando la causa che la determinato si risolve; in associazione sono presenti aspetti modesti di fibrosis, rappresentati da fasci irregolari di cellule fusate tra gli epatociti, indice morfologico di un possibile danno in via di cronicizzazione;

l’analisi del parenchima nodulare (figura 1c) è virtualmente identica, dal punto di vista citologico, a quella del fegato non nodulare; ciò significa che il parenchima proveniente dal nodulo non presenta aspetti morfologici significativamente diversi da quelli del parenchima extra-nodulare; questa è la base morfologica sulla quale io personalmente ritengo sia logico identificare una diagnosi di proliferazione epatocitaria benigna come spiegazione della lesione nodulare: posso ipotizzare un iperplasia nodulare o un adenoma epatocellulare, ma l’assenza virtuale di caratteri di atipia, tradizionali e specifici dell’epatocarcinoma, permettono di escludere un processo neoplastico maligno e conseguentemente fornire al clinico un dato per eseguire esclusivamente un monitoraggio periodico.


 

Caso 2; Cane, meticcio, FS, 10 anni; epatopatia; FNCS del parenchima.
Questo caso è anche più irritante del precedente, in quanto non ho alcun dato che contestualizzi la definizione di epatopatia; tuttavia nei campioni citologici si osserva la presenza di epatociti interessati da fenomeni lievi di danno aspecifico e reversibile, anche in questo caso morfologicamente suggestivo di accumulo di glicogeno o acqua; si osserva inoltre anche la presenza di una popolazione infiammatoria, dominata da granulociti neutrofili di aspetto segmentato cariolitico; il senso infiammatorio di questa popolazione, considerata la percentuale modesta di elementi presenti, è fornito soprattutto dal fatto che queste cellule tendono ad infiltrarsi tra gli epatociti e non ad accumularsi perifericamente agli aggregati o, peggio, in periferia dell’allestimento, cosa che mi farebbe invece pensare più probabilmente a un inquinamento ematico; inoltre alcuni granulociti neutrofili presentano aspetti di cariolisi, che supportano ulteriormente un processo infiammatorio suppurativo, presumibilmente su base settica. Non ho mezzi morfologici per stabilire le cause, ma quanto esposto è sufficiente per ipotizzare un processo infiammatorio suppurativo epatico, da sottoporre a ulteriore verifica clinica e anamnestica, tramite valutazione della risposta all’antibiotico o approfondimenti mirati a individuare cause primarie, come per esempio una colangiopatia.



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