Uotisiordiagnosis. La risposta corretta era "necrosi". Può essere difficile da riconoscere ed i cirteri di riconoscimento sono la presenza di materiale amorfo basofilo, che deriva dalal disgregazione di corpi cellulari, a volte parzialmente riconoscibili, come si vede in basso al centro. Vorrei spezzare una lancia a favore della necrosi come criterio diagnostico, perchè troppo frequentemente viene liquidata come dato non utilizzabile, mentre ricordiamoci che essa si determina fondamentalmente per due processi: o uno scarso supporto ematico (trombosi, compressione vascolare, etc.) od un processo neoplastico, quasi sempre maligno; la necrosi andrebbe quindi sempre valorizzata come dato morfologico di guida della diagnosi.
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Settimana povera di novità, di casi interessanti e di spunti di riflessione; sono dispiaciuto per i citonauti agguerriti, ma spero di recuperare nelle prossime edizioni... si tratta di due casi clinicamente analoghi, di rinite cronica, di cui presento i caratteri citologici e di cui sottolineo le difficoltà diagnostiche ed interpretative.
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Settimana povera di novità, di casi interessanti e di spunti di riflessione; sono dispiaciuto per i citonauti agguerriti, ma spero di recuperare nelle prossime edizioni... si tratta di due casi clinicamente analoghi, di rinite cronica, di cui presento i caratteri citologici e di cui sottolineo le difficoltà diagnostiche ed interpretative.
Caso 1: cane, razza meticcio, sesso F, età 6 anni; rinite
cronica nodulare bilaterale; prelievo ottenuto per brushing.
Esfoliano elementi epiteliali a citoplasma colonnare, talora
apicalmente ciliato e nucleo rotondo, organizzati in lembi coesi bi-tridimensionali
ed associati a cellule epiteliali a citoplasma rotondeggiante o poligonale,
frequentemente basofilo e contenente microglobuli acromatici e nucleo rotondo a
cromatina irregolare, disperse singolarmente; le cellule epiteliali sono
circondate da numerosi elementi infiammatori di tipo prevalentemente
linfocitario e plasmacellulare, associati a componente granulocitaria
neutrofilica secondaria.
Il quadro citologico individua fenomeni di flogosi mista a
prevalenza linfoplasmacellulare. Il quadro potrebbe esprimere una forma di
rinite linfoplasmacellulare. Quando vedo questi quadri, che istologicamente non
sono certo più illuminanti, si profila sempre l’ombra dell’indeterminatezza,
poiché le cause sono davvero difficili da essere determinate e più che consigliare
di approfondire fenomeni di stimolazione immunitaria (forme infettive croniche?
Leishmania? Malattie autoimmuni?) non so dove andare a parare. Malgrado il carattere "nodulare" della rinite descritta, farei molta fatica ad attribuire un ruolo neoplastico a queste plasmacellule, per la ragione che sono distribuite in associazione a linfociti maturi od in maturazione. Dai citonauti,
stupitemi con le vostre considerazioni e le vostre diagnosi differenziali!!!
Caso 2: gatto, razza Europeo, sesso F, età 12 anni. Rinite cronica
in assenza di scolo nasale. Campioni ottenuti per citobrush della mucosa nasale
delle due cavità.
Entrambi i campionamenti si caratterizzano per
l'esfoliazione, su fondo ematico e proteinaceo, di elementi epiteliali a
citoplasma colonnare, apicalmente ciliato, organizzati in lembi coesi
tridimensionali, nel cui contesto si dispongono frequentemente in palizzate
regolari. Le cellule epiteliali risultano diffusamente circondate da elementi
infiammatori di tipo granulocitario neutrofilico ed eosinofilico, talora
numerosi, secondariamente da macrofagi sporadici.
Benchè il quadro citologico individui una flogosi mista, la
componente eosinofilica, che risulta particolarmente rappresentata nel campione
proveniente dalla narice sinistra, suggerisce la possibilità relativa ad un
processo da ipersensibilità primario, quale una forme di rinite allergica.
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