Uotisiordiagnosis. Molto bravi quelli che hanno riconosciuto i caratteri della fibrosi epatica, rappresentata da cellule fusate tra gli epatociti.
=========================================
=========================================
Caso 1: cane, razza Boxer, sesso M, età 3 anni. Dopo
tiroidectomia, con diagnosi di adenocarcinoma tiroideo, si rileva ingrandimento
della tiroide contro laterale con lesione nodulare del parenchima.
Il fondo dell’allestimento è ingombrato da un quantitativo
massiccio di materiale proteinaceo denso basofilo, su cui esfoliano elementi
epiteliali a citoplasma indistinto, tendenzialmente cuboidale, variabilmente
basofilo, talora microglobulare, contenente nucleo rotondo a cromatina compatta
od irregolarmente granulare, distribuiti in lembi coesi bidimensionali, nel cui
contesto contraggono rapporti in disposizioni ordinate di tipo honeycomb; in
associazione si rileva la presenza di elementi macrofagici a citoplasma
contenente microglobuli basofili od acromatici, dispersi singolarmente, cui si
associano elementi linfoplasmocellulari dispersi e granulociti neutrofili
segmentati sporadici.
I rilievi individuano i caratteri relativi ad una lesione
cistica del parenchima tiroideo, morfologicamente riferibile ad una forma
iperplastica o ad un adenoma. In sostanza baso la mia diagnosi sulla presenza
di abbondantissimo materiale proteinaceo di aspetto colloidale, sull’assenza di
strutture micro follicolari, virtualmente l’unico criterio di diagnosi del
carcinoma tiroideo e sulla presenza di numerosi macrofagi, caratteri che tutti
insieme mi fanno pensare a una lesione molto ben differenziata, con aspetti
cistici e lontana da quello che esprime generalmente un carcinoma. Si renderebbe
in ogni caso necessaria l'indagine istopatologica per conferma diagnostica,
anche sulla scorta della diagnosi a carico del lobo controlaterale. Questo è un
caso per il quale i criteri di diagnosi sono latitanti e per il quale mi
piacerebbe conoscere l’opinione di ciascuno…
Alla fine è stata eseguita l'escissione e l'esame istologico. La tiroide è costituita da follicoli dilatati da colloide, supportati da stroma interessato da infiltrato flogistico linfoplamacellulare e macrofagico prevalente. Componente macrofagica è presente abbondante anche nel lume follicolare. La diagnosi è di tiroidite linfoplasmacellulare con iperplasia follicolare.
Alla fine è stata eseguita l'escissione e l'esame istologico. La tiroide è costituita da follicoli dilatati da colloide, supportati da stroma interessato da infiltrato flogistico linfoplamacellulare e macrofagico prevalente. Componente macrofagica è presente abbondante anche nel lume follicolare. La diagnosi è di tiroidite linfoplasmacellulare con iperplasia follicolare.
Caso 2:
cane, West Highland White Terrier, sesso FO, età 8 anni. Nodulo mammario
inguinale, diametro 3 cm.
Esfoliano abbondantemente, su fondo ematico e detritico, elementi
epiteliali a citoplasma basofilo indistinto cuboidale contenente nucleo rotondo
a cromatina irregolarmente compatta, organizzati in lembi variabilmente coesi,
bi-tridimensionali, frequentemente associati a zolle di materiale denso
basofilo di aspetto secretorio ed a macrofagi dispersi, con citoplasma dilatato
dall’accumulo di microglobuli basofili. In diretta adiacenza si rileva la
presenza di cellule a citoplasma rotondeggiante, caudato o stellato, debolmente
basofilo, contenente nucleo rotondo lievemente dismetrico a cromatina
irregolare, disperse singolarmente od immerse nel contesto di materiale denso
eosinofilo di aspetto condroide.
Il quadro citologico esprime la presenza di una neoformazione
epiteliale con aspetti cistici e complessi, quest'ultimi riferibili a
metaplasia condroide del mioepitelio; i rilievi suggeriscono la presenza di un
tumore misto benigno, di cui si consiglia conferma, previa stadiazione clinica,
tramite indagine istopatologica. Si tratta dell’eterno dilemma circa la
diagnosi dei tumori mammari, di cui si può descrivere molti aspetti, come nel
caso in questione, dove la presenza di epitelio tendenzialmente privo di
atipie, di materiale secretorio e di mioepitelio con aspetti metaplastici
condroidi sono sufficienti per delineare una neoplasia complessa e cistica:
bisogna ricordare però che i tumori mammari possono esprimere aspetti molto
diversi nel contesto della loro crescita e che conseguentemente quello che
osserviamo all’esame citologico è espressione diretta del punto dove l’ago è
andato a pescare e che non abbiamo informazioni su eventuali trasformazioni
maligne che avvengono in punti adiacenti o riguardo comportamenti infiltrativi
di cellule apparentemente benigne; per questo l’esame istologico è
indispensabile per una diagnosi definitiva, soprattutto se la neoplasia è di
grandi dimensioni.
Nessun commento:
Posta un commento