Colpevole. Pigro. Incasinato. Distratto. Ecco, elencati tutti gli aggettivi che mi attribuisco per aver latitato sul mio blog, ritorno a descrivere gli ultimi casi discussi agli incontri mattutini del CRAMPO, sperando di venire perdonato da coloro che hanno aspettato invano (quattro gatti, diciamocelo…). Miao!
Caso 1; cane, razza indeterminata, sesso F, età 5 anni: nodulo cutaneo sul gomito.
Esfoliano numerosissimi elementi fusocellulari a citoplasma
debolmente basofilo e nucleo ovoide dismetrico, insolitamente allungato, a
cromatina grossolana, talora nucleolato: gli elementi descritti sono aggregati
in gruppi discoesi, talora imbrigliati nel contest di materiale eosinofilo, più
frequentemente si disperdono singolarmente sul fondo,circondati da detrito
cellulare e rari elementi infiammatori.
Facile per chiunque una diagnosi di sarcoma dei tessuti
molli (da emettere in ogni caso sempre in associazione ai caratteri clinici e
anatomici); per chi volesse qualche particolare in più, sottolineo che il
nucleo allungato, che talora assume una forma di sigaro (gli anglosassoni usano
il termine”cigar-shaped” ma io sono bresciano per cui lo evito) è indicativo
con elevata probabilità di una derivazione muscolare liscia e conseguentemente
di una diagnosi di leiomiosarcoma; è più che altro un cioccolatino citologico,
in quanto il leiomiosarcoma si comporta, analogamente agli altri tumori del
gruppo dei sarcoma dei tessuti molli, manifestando soprattutto invasività
locale e scarsissima tendenza alla metastasi ematogena.
Caso 2: gatto, Comune Europeo, sesso FS, età 12 anni; ispessimento a manicotto del duodeno.
L’esfoliazione è dominata da cellule a citoplasma
indistinto, di cui si apprezza talora profile rotondeggiante o colonnare,
debolmente basofilo o dilatato dall’accumulo di globuli di materiale acromatico
a margini netti, contenenti nucleo rotondo dismetrico, a cromatina finemente
irregolare; gli elementi descritti si organizzano in aggregate discoesi, nel
cui contest tendono a concentrarsi attorno a materiale analogo, in filiere a
palizzata o in figure microacinari.
Il quadro individua una neoplasia epitaliale maligna,
opterei soprattutto per un adenocarcinoma intestinale, sulla base dei caratteri
architetturali; alcuni colleghi, durante la discussione, hanno giustamente
ipotizzato la possibilità di un carcinoma di derivazione neuroendocrina, ma
personalmente credo che i caratteri architetturali e la mancanza pressochè
assoluta di nuclei nudi rende questa opzione improbabile.
Caso 3; cane, razza, età e sesso sconosciuti; campionamento di linfonodo.
Meno male che a volte la citologia cammina da sola sulla
strada della diagnosi e in un caso come questo risulta facile individuare la
presenza, tra elementi linfoidi polimorfi, di piccole e medie dimensioni, di
numerosi elementi rotondocellulari a citoplasma ampio, occupato da un
quantitativo variabile di granuli metacromatici e nucleo rotondo a cromatina
granulare o grossolana;, facilmente identificabili come mastociti metastatici;
oltre all’aspetto morfologico ed al numero elevato, depone per questa
interpretazione anche la tendenza all’aggregazione; sono inoltre presenti
numerosi granulociti eosinofili.
Occasione mirabile per sottolineare che (oltre al fatto che
è bello da guardare, facile da diagnosticare e privo di dubbi, per una volta…)
il processo metastatico inesorabile che si rileva a carico di questo linfonodo
è espressione di un’invasione diffusa e avanzata del suo parenchima, ma che
spesso stadi di invasione metastatica iniziali, rappresentati da foci di
elementi neoplastici sporadici, non sono determinabili in linea definitiva su
base citologica e che non solo è indispensabile la valutazione istologica
dell’intero linfonodo ma anche dell’applicazione di colorazioni speciali che
aiutino a individuarne la presenza.
Caso 4; gatto, Comune Europeo, sesso ed età indeterminati; noduli cutanei (?) multipli dispersi.
La cellularità è costituita da elementi dispersi o addensati
in periferia, dominate da granulociti esinofili, elementi di aspetto dubbio,
presumibilmente di derivazione istiocitaria/macrofafgica, rarissimi mastociti,
riconoscibili per piccolo granuli eosinofili e microglobuli acromatici,
granulociti neutrofili segmentati e linfociti maturi.
Personalmente quando vedo casi come questi, dove tutto è
opaco e indistinto, devo combattere con la voglia di battezzare il processo
come non conclusivo, ma la cellularità è troppo numerosa per astenersi da una
diagnosi; se devo mettere insieme i caratteri a disposizione, sforno una
diagnosi di flogosi a prevalenza eosinofilica e istiocitaria, secondariamente
linfocitaria ed occasionalmente mastocitaria, che potrebbe essere indicative di
una forma di granuloma eosinofilico felino; la diagnosi, in ogni caso
confermata istologicamente, si associa ad una presentazione clinica inusuale di
questo processo di ipersensibilità.
Grazie dei cioccolatini citologici!!
RispondiEliminaArianna
Ciao Carlo, grazie come sempre per le tue perle, o cioccolatini che dir si voglia; in merito al primo caso, mi è capitato di recente un campione con aspetti citologici molto simili (cellule fusate spesso separate da abbondante matrice intercellulare, con nuclei allungati, suggestivi di un'origine miocitaria), ma localizzato a livello di giunzione mucocutanea del labbro superiore di un cane. Personalmente mi sono limitato alla conclusione di neoplasia di origine mesenchimale e ho rimandato la diagnosi esatta all'esame istologico, ma mi chiedevo, vista anche la sede anatomica della lesione, se ci fossero dei criteri citologici utili a discriminare tra (o quanto meno indirizzare verso) leiomiosarcoma, oncocitoma o tumore a cellule granulari (o sercomi di altro tipo), tutte lesioni con cui ho poca "confidence".
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