Cane, Bulldog 1,5 anni, F; nodulo vaginale, tampone (scraping?).
Con l’eccezione di numerosi elementi infiammatori rappresentati
da granulociti neutrofili di aspetto segmentato o cariolitico, in attività
occasionale di fagocitosi di batteri coccoidi e macrofagi prevalentemente
singoli, in attività di leucofagocitosi, si osserva la presenza di una
componente epiteliale con caratteri bislacchi: infatti, il profilo poligonale o
rotondeggiante, l’aspetto variabilmente cheratinizzato e il nucleo rotondo a
cromatina compatta, abbastanza compatibili con la derivazione da un epitelio
vaginale lontano dalla fase estrale, si contrappongono alla presenza di granuli
intensamente eosinofili, che riempiono il citoplasma. Mi è abbastanza oscuro il
significato di questi granuli, piccoli, punteggiati, addensati attorno al
nucleo: potrebbero essere espressione di aberrazioni a carico della sintesi dei
granuli cheratoialini, i precursori della cheratina, come conseguenza di alterazione indotte dalla flogosi,
ma non saprei escludere con certezza altre cause; a volte i neutrofili tendono a
infilarsi tra le cellule e ad avvolgerle, come succede in corso di accumulo di
elementi infiammatori attorno alle cellule acantolitiche nelle lesioni del
complesso del pemfigo; non credo di poterli attribuire al processo definito con
il termine di “discheratosi”, in quanto questo processo è definito come uno
stato di cheratinizzazione prematura nel contesto dello strato spinoso (Julie Yager) e non
come una condizione di ipergranularità; malgrado li abbia osservati sporadicamente
in altre condizioni infiammatorie, per esempio ne ricordo un esempio provenire
dalla cute del canale auricolare, lascio aperta l’interpretazione, ma curando
la certezza di non confonderli, in quanto elementi squisitamente epiteliali,
con mastociti neoplastici.
Cane, Bassotto, F; precedente escissione di neoplasia intestinale; presenza attuale di massa intestinale.
L’esfoliazione, su fondo ematico, è dominata da zolle
voluminose, multiple, frequenti, di materiale eosinofilo denso, accanto alle
quali si rilevano aggregati sporadici, di dimensione variabile, costituiti da
elementi epiteliali a citoplasma indistinto, talora occupato da microglobuli
acromatici, contenenti nucleo dismetrico, ovoide o rotondo, a cromatina
grossolana, talora nucleolato. Gli elementi epiteliali tradiscono la loro
natura secretoria organizzandosi talora in strutture lacunari replete dello
stesso materiale eosinofilo presente in quantitativo massiccio sul fondo dell’allestimento.
Ci viene in aiuto l’anamnesi, che riporta di una neoplasia intestinale pregressa
e la clinica, che parla di una massa intestinale: il quadro è caratteristico di
un adenocarcinoma intestinale mucinoso, probabilmente una recidiva (ma saranno
le indagini a chiarirlo e a escludere una metastasi o una neopresentazione), rappresentato
dalla proliferazione infiltrativa, in contesto parietale, di strutture tubulari
dilatate dalla produzione di materiale mucinoso denso, che spesso fuoriesce
distribuendosi nel contesto dello stroma fibromuscolare parietale, contribuendo
all’aspetto massivo della lesione neoplastica; l’ago che campiona questa
lesione si riempie innocentemente soprattutto di materiale mucinoso e,
fortunatamente per la diagnosi, di elementi epiteliali che si organizzano attorno
al materiale stesso, comportamento sufficiente per attribuirne loro la
produzione.
Nessun commento:
Posta un commento