Caso 1: cane, razza American Staffordshire, sesso M, età 17
mesi. Nodulo cutaneo in regione prescapolare, comparso circa un mese fa,
diametro 1,5 cm. di diametro.
Su fondo modicamente ematico, esfoliano elementi linfoidi
polimorfi, dominati da linfociti maturi od in maturazione, associati a
numerosissimi elementi infiammatori di tipo granulocitario neutrofilico, con
aspetto segmentato, macrofagico, singoli, a citoplasma contenente microglobuli
acromatici, oppure in aggregato di aspetto epitelioide, numerose cellule fusate
di aspetto fibroplasico e detrito, rappresentato da cellule cheratinizzate
anucleate. Nel contesto infiammatorio descritto si rileva la presenza di
numerosi elementi parassitari del genere Demodex, rappresentati prevalentemente
da forme larvali od ovigere, singoli od in piccoli aggregati.
Io non so dire di preciso quale struttura anatomica di
preciso sia stata campionata. Il quadro individua i caratteri relativi ad una
flogosi piogranulomatosa con fibroplasia reattiva, conseguente ad infestazione
da acari del genere Demodex. La lesione potrebbe rappresentare l'esito della
rottura di follicoli parassitizzati, ma non escluderei la possibilità di una migrazione linfonodale
dell'acaro e di fenomeni flogistici conseguenti, eventi tra l’altro descritti e
possibili. Bislacco, no?
Caso 2: cane, razza Pastore tedesco, sesso M, età 7 anni.
Neoformazione della parete del colon e ingrandimento del linfonodo.
Il campionamento del colon ci dà poche soddisfazioni:
esfoliano, su fondo lievemente ematico, di elementi infiammatori dispersi di
tipo granulocitario neutrofilico, con aspetto segmentato e macrofagico,
associati a rari aggregati di elementi di aspetto mesoteliale, di provenienza
sierosa.
Da quello che l’ecografista ci dice essere il campionamento
del linfonodo esfoliano invece, su fondo ematico, elementi epiteliali a
citoplasma colonnare basofilo, frequentemente contenente microglobuli
acromatici, recante nucleo rotondo modicamente dismetrico, a cromatina
irregolarmente zollata multinucleolato. Gli elementi descritti sono organizzati
in lembi irregolarmente coesi bi-tridimensionali, che talora si associano alla
deposizione di ampie zolle di materiale denso eosinofilo di aspetto secretorio.
In contesto aggregativo si rileva la presenza di alcune figure in breve filiera
a palizzata e microacinari; in associaizone siosserva la presenza di macrofagi
sporadici singoli od in piccoli aggregati e focalmente di linfociti maturi od in maturazione.
Questo quadro individua i caratteri relativi ad una neoplasia
epiteliale maligna con aspetti secretori, morfologicamente riferibile ad
adenocarcinoma colico. Non so se si tratti di una lesione satellite a quella
parietale intestinale od a un linfonodo, ma non si osservano aspetti relativi a cellularità
linfonodale convincente, con l'eccezione di alcuni linfociti maturi od in maturazione dispersi e in questi casi l’interpretazione è o che siamo in un linfonodo
sostituito dall’infiltrato neoplastico e che non è linfonodo. E giù casini con
l’ecografista, col clinico e con l’oncologo!!! Del resto, se non vedo linfociti numerosi come faccio a dire “linfonodo”??? Il problema è serio perché una cosa è curare
una neoplasia primaria, un’altra è stabilire che sono già presenti delle metastasi. Come vi comportate voi in questi casi?
Riguardo i Demodex nel linfonodo, girando e rigirando senza sapere dove andare, trovo e ritrovo sempre e solo questi articoli citati, ma non recuperabili (=non esistenti) su pubmed: Sako S, Yamane 0: Studies on the canine demodicosis. The significance of presence of the parasite in lymphatic glands of affected dogs. Jpn J Parasitol 11 :93, 1962.
RispondiEliminaSako S, Yamane 0: Studies on the canine demodicosis. III. Examination of the oral-internal infection, intrauterine infection, and infection through the respiratory tract. Jpn J Parasitol 11 :499, 1962.
Alcuni citanti dicono che i parassiti sarebbero però morti, risultato dell'attività di pulizia (e riciclo?) della sede cutanea infetta...
Nel caso esposto, invece, questi vivono e depongo uova. Un dato che a me, a ripensarci, fa ritenere che questi animaletti probabilmente stavano vivendo bene nel loro ambiente e non in una sede anomala. Sono pertanto più a favore di una localizzazione cutanea, forse più nelle ghiandole sebacee che non nel lume follicolare, vista l'assenza della cheratina come noti tu, Carlo. Però chissà...gli uomini vogliono colonizzare Marte, ed i Demodex i linfonodi...perchè no?!
S.
Caso 1: ricordo un caso che capitò all'ospedale didattico della facoltà (ero una bimba, giovane e spensierata) di Demodex rilevati all'esame delle feci, per cui sposo la teoria di S. sui propositi espansionistici di questi acari...
RispondiEliminaCaso 2: non so proprio come mi comporterei in questa situazione...mi domando: può avere senso fare biopsia in laparo per sciogliere il dubbio linfonodo/metastasi?
Buongiorno a tutti. Ho appena trovato un articolo su Veterinary Dermatology... non recentissimo: "Treatment of demodicosis in dogs: 2011 clinical practice guidelines" di Mueller et al, Veterinary Dermatology, 23, 86–e21. Citazione: "If
RispondiEliminaaffected dogs have lymphadenopathy, it is not uncommon
to find mites on fine-needle aspirates".
Pota, ma che bravi citonauti siete!! Io esco ora dalla cappa, dove la bassa manovalanza delle macroscopiche ha richiesto il suo tributo e cosa mi trovo??? Uno scoppiettìo di idee, un diorama pirotenico di opinioni, un florilegio di novità!!
RispondiEliminaEcco, questa è l'anima del CRAMPO, vi adorooooo!!!
Caro Carlo sei forse un accanito lettore di Giorgio Manganelli?
EliminaCuriosità a latere della scienza...medica!
No, Manganelli mi manca, ma forse sei in grado di convincermi che è il caso che lo legga???
RispondiElimina...e' un acrobata della lingua italiana...poi per i ragionamenti bizzarri nei quali sovente amiamo imbatterci e perderci mi sento di consigliarti di rileggere pinocchio di Collodi e poi Pinocchio un libro parallelo di Manganelli...c'è la stessa differenza che passa tra un pittore che guarda e dipinge una cellula e un citonauta che la osserva, la interroga, la scruta, ne vuol capire il trasformismo a volte ingannevole, la guarda anche da dietro e da dentro e spesso interpreta anche quello che apparentemente non c'è...
RispondiEliminaDevo dire che mi hai incuriosito, hai qualche libro in particolare da suggerire?
RispondiEliminacaso 1: domande che probabilmente fanno incavolare il Carlo: "Cosa dice la clinica? La lesione è cutanea o sottocutanea?"
RispondiEliminaChiedo preventivamente perdono!
domanda che probabilmente farà incavolare il Pino: e che ti cambia?
EliminaPensaci e capirai.
Eliminala risposta che fa arrovellare la Marta...
EliminaPino, amico, se avessi le informazioni cliniche che servono ogni volta che si guarda un citologico, probabilmente avrei sbagliato la metà delle diagnosi che canno giornalmente!!!
RispondiEliminaIl mio è un retaggio. In gioventù cercavo di fare il clinico.....
Eliminaciao.
RispondiEliminarelativamente al secondo caso e alla domanda: “Come vi comportate voi in questi casi?”…problema quasi quotidiano…se oncologo , ecografista …e prop….hanno tempo / voglia, consiglio eventuale rivalutazione eco e cito……d’accordo con carlo…sempre….
u.
Relativamente all'apporto sempre prezioso di U(go) aggiungo una cosa che è più che altro un impressione, non mi risulta che sia basata sull'evidenza ma su opinioni personali: i linfonodi sottolombari sono spesso oggetto di questo dilemma, non so se perché ci si arriva sempre troppo tardi, quando la metastasi è avanzata o se perché siano facilmente proni ad un invasione del parenchima con sostituzione pressoché completa; quando guardo sezioni istologiche di linfonodi sottolombari interessate da metastasi mi stupisce sempre come il parenchima linfonodale sia ridotto a residui compressi in periferia da aree vastissime di tumore; questo succede spesso con i carcinomi transizionali per esempio. Forse sarebbe quindi il caso di dare credito all'ecografista quando è convinto di campionare un linfonodo in quella sede, ma il problema tecnico-morfologico rimane...
RispondiEliminavero...a me capita molto spesso anche con gli AK dei sacchi anali...
Eliminau
Grande U, altro esempio croccante in cui non si è mai sicuri se siamo di fronte al tumore primario o ad una metastasi linfonodale!
RispondiEliminaMi scuso, ma ho riportato questo commento nella pagina sbagliata... l'età non mi dà tregua, grazie a Marta che me l'ha segnalato... relativamente al commento di Pino dicevo che volesse giustamente distinguere su base clinica tra una lesione flogistica ed un linfonodo, la prima più probabilmente superficiale, il secondo profondo. Purtroppo credo che nelle descrizioni fornite dai clinici a volte manchino le sottigliezze che aiuterebbero nel fare la differenza. Però penso anche che se fosse una flogosi cutanea dovuta a rottura follicolare con fuoriuscita di Demodex avrei visto molta più flogosi, molta più cheratina (qui inesistente) e molti meno linfociti...
RispondiEliminaPaola, nuova citonauta ma navigatissima esperta di citologia, mi invia una fotografia della pagina di un libro "Medical and veterinary entomology" Muller Durden, Academic press, 2009, pag.468, che aiuta tutti nella comprensione della biologia di questi coccodrillini...
RispondiEliminaGrazie!