mercoledì 1 luglio 2015

casi citologici giorno 1 luglio 2015

Uotisiordiagnosis. La definizione corretta di questa espressione morfologica è "steatosi microvescicolare"; si riconosce perchè il diametro dei microglobuli acromatici di materiale lipidico contenuti nel citoplasma è inferiore a quello nucleare; in genere è una forma mediata da malattie metaboliche, quali per esempio difetti dell'emissione epatocitaria di lipoproteine, danni mitocondriali, effetti tossici o farmacologici. Questa forma si differenzia dalla forma macrovescicolare, possibile in corso di diabete, dove i globuli hanno diametro paragonabile a quello nucleare e dalla degenerazione glicogenosica, dove il materiale acromatico citoplasmatico è disperso e non globulare.


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Caso 1: cane, razza Cocker, sesso M, età 17 mesi. Neoformazione ulcerata del canale auricolare esterno, presente da un mese, non responsivo a terapia antibiotica. Eseguita FNCS.

Esfoliazione, su fondo ematico, di elementi rotondocellulari a citoplasma rotondeggiante, debolmente basofilo, talora di aspetto anfofilo, contenente alone perinucleare occasionale, recante nucleo rotondeggiante, talora ovoide o clivato, dismetrico, a cromatina grossolana, occasionalmente macronucleolato, in attività mitotica sporadica. Gli elementi descritti si disperdono singolarmente o si aggregano nel contesto di materiale fibrinoso.

Il quadro citologico individua i caratteri di una neoplasia rotondocellulare con aspetti di atipia citologica, morfologicamente riferibile, in prima istanza, a plasmocitoma cutaneo. Non escluderei con certezza, anche se non ci credo tanto, che la cellularità descritta rappresenti una noeplasia istiocitaria. Secondo la sottoclassificazione del plasmocitoma, descritta da almeno due autori (Platz, 1999 e Cangul, 2002) esistono sottotipi morfologici, che individuano caratteri morfologici diversi, benché in assenza di correlazione con la prognosi; tra questi sottotipi si descrive la variante “polimorfa-blastica”, a cui mi verrebbe di ascrivere la nostra neoplasia di oggi e che tra l’altro sarebbe l’unica in grado di sviluppare metastasi ai linfonodi regionali. Consiglierei quindi in ogni caso stadiazione clinica accurata, tesa a rilevare i coinvoglimenti anatomici locoregionali ed eventuali localizzazioni splancniche ed approfondimenti di tipo immunocitochimico per conferma del citotipo.






Caso 2: cane, razza meticcio, sesso M, età 7 anni. Difficoltà di deambulazione e deficit motori a destra. Neoformazione extradurale in C1-C2. Eseguita FNCS.

Esfoliazione, su fondo lievemente detritico ed ematico, di elementi a citoplasma caudato o fusato, talora stellato, frequentemente indistinto, contenente microgranuli eosinofili e recanti nucleo rotondo od ovoide modicamente dismetrico, a cromatina irregolarmente grossolana, frequentemente nucleo lato, il cui profilo è talora distorto dalla presenza di plseudoinclusi. Gli elementi descritti sono organizzati in lembi discoesi, talora concentrati attorno a strands di materiale eosinofilo denso, sporadicamente disposti in brevi strutture a palizzata, storiformi o vorticoidi.

Quadro citologico di neoplasia mesenchimale, con aspetti di atipia, morfologicamente compatibile con il sospetto di meningioma. I caratteri morfologici sono in linea con quanto descritto in bibliografia (leggetevi il capitolo di Davide De Lorenzi sul Raskin) sul riconoscimento citologico del meningioma, soprattutto le strutture architetturali, i granuli citoplasmatici e gli pseudoinclusi nucleari. In diagnosi differenziale ci ficcherei comunque la possibilità di una neoplasia delle guaine nervose periferiche (PMNST).





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